Porto di Genova, alcuni terminalisti pagheranno i tamponi ai dipendenti
di Edoardo Cozza
Lo confermano Assiterminal Genova e i sindacati dopo l'incontro in Prefettura
Alcuni terminalisti del porto di Genova pagheranno i tamponi ai dipendenti che non hanno il Green pass. Lo ha fatto sapere Beppe Costa, presidente dell'associazione dei terminalisti genovesi di Confindustria al termine di una riunione in prefettura convocata per discutere dell'applicazione del certificato verde in porto. Tra queste ci sono il terminal Psa di Prà e il Porto Petroli. "La decisione è singola di ogni azienda, alcune hanno dato la disponibilità altre sono libere di scegliere. Come Confindustria ribadiamo che le norme dicono che il tampone lo paghi il lavoratore". È stimato che il 20% dei portuali genovesi non ha vaccino.
A parlare dell'argomento anche i sindacati. Duilio Falvo, responsabile porto Uiltrasporti, spiega: "C'era la volontà da tutte le parti di risolvere il problema: da parte dei singoli terminalisti abbiamo avuto un passo in avanti, alcuni sono disposti a pagare i tamponi, ma per l'autotrasporto ci sono ancora distanze". E poi aggiunge: "C'è per un 5% di persone che non vuole neanche fare i tamponi e questi rischiano di andare seriamente incontro alle sanzioni".
Per Francesco Bottiglieri, Fit-Cisl Liguria: "Da tempo la nostra posizione è chiara: non possono essere i lavoratori a pagare il tampone. Stiamo ragionando sulla circolare del ministero dell'Interno che invita le aziende a pagare i tamponi per evitare situazioni di stallo: cerchiamo di far capire che questa indicazione va adottata in diversi settori, per evitare discriminazioni tra autotrasporto e lavoratori del porto".
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