Porti Savona e Vado, 140 milioni per 34 opere: così si guarda al futuro
di Edoardo Cozza
Tra i progetti principali quella della nuova diga a Vado, ma anche i quattro impianti fotovoltaici che permetteranno di autoprodurre energia
Circa 140 milioni di euro per 34 interventi, già avviati o attesi nel prossimo futuro. Sono gli investimenti in corso nei porti di Savona e Vado Ligure elencati da Paolo Emilio Signorini, presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale, nel corso dell'evento "Port of Savona-Vado (R)Evolution".
Il più importante è legato alla nuova diga di Vado Ligure: un intervento da 78 milioni di euro affidato a Fincosit. In corso tra gli altri anche il ripristino delle dighe danneggiate dalle mareggiate (costo 10 milioni) e un intervento strutturale a difesa della costa di Vado (2 milioni). In estate dovrebbe partire il ripristino del terminal traghetti di Vado, danneggiato nell'autunno 2018: la spesa prevista è di 6,6 milioni. Altre opere sono legate alla piattaforma contenitori inaugurata nel dicembre 2019, come una nuova viabilità (due interventi da 20 milioni l'uno) e la messa in sicurezza di due torrenti (altri 19,5 milioni). La ricaduta occupazionale prevista tra diretta e indiretta è di 1300 unità, per un valore aggiunto di circa 700 milioni di euro. Prometeia ha inoltre stimato gli effetti generati dai lavori su occupazione e valore aggiunto in Liguria per i prossimi 4 anni: circo 38mila i posti di lavoro attesi tra diretto, indiretto e indotto, per un valore aggiunto che supera i 2 miliardi.
I due porti hanno inoltre partecipato al bando del Mite con un progetto da 25 milioni, da realizzarsi entro il 2025: grazie a 4 impianti fotovoltaici, sarà il primo porto in Italia in grado di autoprodurre l'energia utilizzata.
Intanto, il traffico merci nei porti di Savona-Vado è tornato ai livelli pre-pandemia. Nel 2021 sono state movimentate in totale oltre 14,9 milioni di tonnellate di merce, con un +3,08% rispetto al 2019. E' rimasta invece critica la situazione del trasporto passeggeri: nel 2021 il calo rispetto a due anni prima è stato del 61% (-40% per i traghetti, -74% per le crociere). "La pandemia di Covid-19 è stata davvero un cazzotto in faccia - ha commentato Signorini - Savona e Vado però sono quelle che sono andate meglio di tutti con un +3,08%: una bella performance sicuramente non scontata, soprattutto se paragonata ad analoghi porti europei". Il risultato delle merci è stato trainato dai container, schizzati grazie alla piattaforma di Vado Ligure dalle 534mila tonnellate del 2019 agli oltre 2,6 milioni del 2021 (+387,75%). Bene anche le rinfuse liquide (+77,54%). In calo le rinfuse solide (-29,13% rispetto al 2019), il traffico convenzionale (-4,97%, ma con un recupero di 600mila tonnellate nel 2021) e gli oli minerali (-10,89%, con greggio e derivati frenati anche dalla transizione energetica).
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