Porti di Genova e Savona, -5,4% di merci movimentate nel primo trimestre del 2020
di Marco Innocenti
Sui dati pesa il crollo di marzo: -81% per i passeggeri, -16,2% per le merci
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L'Autorità di Sistema Portuale del mar ligure occidentale ha reso noti i dati ufficiali del primo trimestre del 2020: i volumi di merce complessivamente movimentati nei porti di Genova e Savona-Vado Ligure hanno mostrato una contrazione del 5,4%, chiudendo così il trimestre a 16.050.177 tonnellate, con un calo del tutto imputabile all'andamento negativo registratosi nel mese di marzo: quasi un milione di tonnellate movimentate in meno rispetto allo stesso mese del 2019, pari ad un calo del 16,2%.
Per quel che riguarda le merci containerizzate, all'andamento positivo dei primi due mesi dell'anno, frutto anche dell'entrata in opera del terminal Vado Gateway, è corrisposta una forte contrazione dei volumi nel mese di marzo. Il risultato finale del trimestre, comunque, è rimasto positivo (663.671 TEU, +3,2% rispetto allo stesso periodo del 2019) nonostante nell'ultimo mese ci sia stato un netto rallentamento, pari a 11.638 TEU in meno rispetto allo stesso mese del 2019 (-5,3%).
A soffrire maggiormente nel primo trimestre è stato il traffico hinterland che, nonostante la crescita complessiva dell’1,0% (577.742 TEU), ha contrapposto ad un andamento estremamente positivo nei mesi di gennaio e febbraio (+3,4% e +12,0% rispetto agli stessi mesi dell’anno precedente) una decisa contrazione nel mese di marzo (-5,3%). Il transhipment ha subito in maniera minore le dinamiche dei commercio internazionale, assestandosi a 85.929 TEU, pari al +21,1% rispetto allo stesso trimestre del 2019.
Il risultato più negativo del mese di marzo è stato quello del traffico di container gateway pieni. Si tratta della diretta conseguenza del rallentamento dell’economia (blocco delle attività produttive in Cina nel periodo fra il 20 gennaio e la fine di febbraio) e del taglio di numerose toccate di servizi provenienti dal Far East: che hanno determinato la riduzione dei volumi nel mese appena trascorso. Di pari passo con l’andamento generale dei traffici, la movimentazione di container via treno ha registrato nel trimestre un andamento positivo nel complesso (+1.9%), ma caratterizzato da due dinamiche distinte, anche temporalmente.
Nel corso dei primi due mesi del 2020 i volumi, infatti, sono cresciuti in maniera considerevole a Genova (+10% di container trasportati), ma soprattutto a Savona, dove con l’avvio delle attività di Vado Gateway si è registrato un rail ratio (rapporto fra volumi via ferro e totali) superiore al 4%, in linea con l’obiettivo strategico dichiarato dal terminal. Il mese di marzo, ha dovuto tuttavia scontare, oltre alla riduzione dei volumi hinterland del sistema, anche il blocco del traffico dal bacino di Sampierdarena nella seconda metà del mese a causa dell’elevazione degli impalcati del nuovo viadotto sul Polcevera nel tratto che attraversa il sedime ferroviario.
Nel trimestre sono stati trasportati su ferro 78.188 TEU, pari al 13,5% del totale dei container gateway movimentati in entrata e uscita dai porti del sistema a fronte del citato risultato in termini di volumi, il numero di treni è invece cresciuto del 7,6%: nonostante la riduzione generalizzata della domanda di trasporto, il sistema ha quindi mantenuto e anche migliorato il livello di offerta in termini di frequenze e servizi.
Il traffico di merce convenzionale ha chiuso il primo trimestre del 2020 con 3,3 milioni di merce movimentata, un risultato in forte calo rispetto a quello dell’anno precedente. Questo trend, comune a tutte le principali componenti del traffico convenzionale, rotabili e merce varia, è strettamente collegato ad un generalizzato calo delle attività in corso nel nostro paese. Il traffico di rotabili, dopo un buon risultato nei primi due mesi dell’anno, ha registrato una brusca flessione nel mese di marzo che ha portato il risultato complessivo del trimestre a -6,1% per lo scalo di Genova ed a -8,3% per quello di Savona-Vado. La ragione di questo calo è prevalentemente ascrivibile al sostanziale blocco all’attività dei traghetti Ro-Pax e al forte calo dei collegamenti con le isole maggiori ed il Nord Africa per i Ro-Ro, occorso nel mese di marzo, a seguito delle prime misure contenitive del COVID-19. Il perdurare di queste misure, naturalmente, porta ad attendersi flessioni ancora più intense per i mesi successivi.
I traffici di rotabili mostrano ancora una profonda concentrazione dal punto di vista geografico, il 73,4% delle movimentazioni del porto di Genova ha come origine o destinazione altri porti italiani, con le isole maggiori che registrano la maggiore frequenza di servizi, seguiti da Tunisia, Malta e Marocco rispettivamente al 14,4%, 7,9% e 1,5 %. I porti di Savona-Vado Ligure registrano invece una quota preponderante di traffici con la Spagna seguita dagli scambi nazionali che si attestano e da quelli con la Francia, favoriti dai servizi effettuati da Corsica Ferries. Il comparto delle merci varie, composto da servizi specializzati molto eterogenei tra loro, pur avendo mostrato un trend complessivo stabile, registra variazioni anche molto consistenti analizzando i singoli mercati che lo compongono
I traffici di prodotti metallici hanno mostrato un deciso calo con una decrescita nel primo trimestre dell’anno del 30,3% nel porto di Genova e del 50% in quello di Savona mentre i prodotti forestali mostrano andamenti divergenti tra i due scali con Genova in crescita del 48,1% e Savona in diminuzione del 63,8%. La frutta movimentata nel porto savonese ha chiuso il trimestre con un incremento del 5,7% rispetto allo stesso periodo del 2019.
Il settore delle rinfuse liquide ha nel traffico di petrolio greggio la sua componente di maggior peso, ma include anche altre rinfuse che, seppure con minori volumi movimentati, registrano un alto valore aggiunto nelle merci. Per ciò che riguarda la movimentazione di greggio, i due terminal di riferimento rimangono Porto Petroli a Genova e Sarpom a Vado Ligure. I due terminal portuali, oltre ad avere un’ampia serie di depositi per la merce situati vicini alla costa, sono dotati di oleodotti per l’alimentazione delle raffinerie situate nell’entroterra. Porto Petroli è collegato alle raffinerie di Busalla e Sannazzaro de’Burgundi, oltre che a diversi depositi dell'Italia settentrionale, mentre il terminal Sarpom alimenta, in aggiunta ai depositi costieri di Quiliano, la raffineria Esso di Trecate.
Nel corso del primo trimestre 2020 gli oli minerali hanno subìto un calo del 5,9%, chiudendo il periodo movimentando 4,9 milioni di tonnellate (3,3 nello scalo di Genova e 1,6 in quello di Savona-Vado Ligure).
Il trend registrato, seppure in parte imputabile ad andamenti congiunturali del Paese, mostra un brusco calo durante il mese di marzo (-20,2%) causato dal calo della domanda a seguito delle misure di lockdown. Il crollo della domanda di trasporto ha generato un corrispettivo calo della raffinazione di prodotti petroliferi che, con il contemporaneo crollo dei prezzi del crudo, sta aumentando le scorte di entrambe le merceologie.
Questo trend ad aumentare le scorte potrebbe contribuire a mantere basse le importazioni di crudo anche successivamente ad un eventuale allentamento delle misure restrittive in corso. Il blocco delle attività occorso nel mese di marzo ha interrotto un trend altrimenti positivo anche a livello nazionale. Secondo Unione Petrolifera, associazione nazionale di riferimento per il settore, il consumo di petrolio e dei suoi derivati, nel corso dei primi 2 mesi del 2020, era aumentato di quasi un punto percentuale rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente grazie soprattutto alla buona performance registrata nel mese di febbraio (+3,7%).
Dal punto di vista della distribuzione geografica, i paesi con cui sono attive le maggiori relazioni commerciali sono, oltre all’Italia stessa, Libia, Nigeria, Russia, Stati Uniti e Turchia. In quest’ultimo caso, nonostante il porto d’imbarco di Ceyhan sia effettivamente localizzato sul territorio Turco, la materia prima proviene via condotte dall’Iraq o dall’area del Caucaso. Le altre rinfuse liquide riportano risultati contrastanti con una crescita dei traffici di oli vegetali e vino (+17,9%) ed un forte calo dei prodotti chimici (-23,0%) confermandosi mercati in salute nei porti del Sistema.
Analizzando l’andamento del primo trimestre 2020, le rinfuse solide movimentate a livello di sistema mostrano un pesante calo (-46,5%), condizionato soprattutto dalla performance negativa del mese di marzo (-50,9%). I traffici dello scalo di Genova hanno chiuso il primo trimestre del 2020 a circa 94 mila tonnellate, pari ad un calo del 47,4%. Mentre lo scalo di Savona registra una contrazione del 46,3% che lo porta a chiudere il periodo a circa 433 mila tonnellate movimentate.
Questo segmento di traffico, oltre a confermare un consolidato trend nazionale delle rinfuse solide che subiscono la concorrenza da parte del container e vedono ridursi il loro mercato di riferimento (centrali termiche a carbone, acciaierie, cementifici, ecc), continua ad essere penalizzato da eventi eccezionali legati agli scali del sistema. Nello specifico, si fa nuovamente riferimento alla conclusione della costruzione del terminal contenitori di Vado Gateway che, nel corso degli anni precedenti, ha garantito importanti volumi di materie prime per la realizzazione delle opere infrastrutturali necessarie al terminal. Il calo imputabile ai materiali di costruzione della piattaforma, nel corso del primo trimestre del 2020, è quantificabile in circa 310mila tonnellate.
In seconda battuta, ma non meno importante soprattutto in chiave prospettica, vanno considerati anche i danni subiti nel mese di Novembre dall’impianto di funivie che trasporta il carbone dal porto di Savona al suo entroterra. In attesa di un suo ripristino il trasporto delle rinfuse è stato effettuato attraverso il più oneroso trasporto stradale. Analizzando la distribuzione dei traffici di rinfuse solide del sistema portuale, si riscontra un profondo sbilanciamento tra import ed export con la quasi totalità delle merci movimentate che vengono sbarcate sulle banchine degli scali del sistema.
Il comparto industriale evidenzia nel mese di marzo una riduzione del 31,1% che si sostanzia in una perdita di circa 66.974 tonnellate rispetto allo stesso periodo del 2019. Tale flessione contribuisce a far registrare un calo del 32,6% nel trimestre (-27,2% a gennaio e -40,4% a febbraio) che si sostanzia in una perdita di circa 200.000 tonnellate e conferma una tendenza costante nel corso degli ultimi setti mesi.
Ad oggi, il traffico passeggeri rappresenta la componente che ha maggiormente risentito della pandemia di Covid-19. Nonostante le compagnie di navigazione già a fine gennaio avessero deciso di rafforzare ulteriormente le misure precauzionali da applicare alle proprie flotte, a metà marzo, a causa delle restrizioni adottate da diversi paesi, sono state costrette a sospendere le proprie attività. Pertanto, il mese di marzo ha posto un freno al crescente sviluppo del traffico passeggeri nei porti dell’Autorità di Sistema Portuale in cui sono stati movimentati 31.012 passeggeri contro i 163.520 del marzo 2019 (-132.508, pari a -81,0%).
Nel Sistema Portuale, sono approdate 7 navi da crociera, per un totale di 15.927 crocieristi, di cui 7.862 homeport e 8.065 in transito. Mentre sono stati 83 (24 in meno rispetto a marzo 2019) i traghetti che hanno scalato i porti di Genova e Savona, movimentando 15.085 passeggeri. Tale flessione ha avuto ripercussioni sull’andamento del traffico passeggeri del primo trimestre che ha subito una contrazione del 21,5%, mitigata dal buon andamento dei primi due mesi dell’anno. Tuttavia, la perdita più consistente si stima possa registrarsi nei mesi di aprile-maggio, considerato il fatto che le due principali compagnie che operano nel Sistema stimano di riprendere le attività nel mese di giugno.
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