"Porti come spa? Sarebbe sbagliato": la Uil contesta l'idea di Signorini

di Edoardo Cozza

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In occasione della visita di Draghi, il presidente dell'AdSP Mar Ligure occidentale palesa l'ipotesi di cambiare status. Ma Gulli e Ghini non ci stanno

"Porti come spa? Sarebbe sbagliato": la Uil contesta l'idea di Signorini

 “Cambiare lo status giuridico delle Autorità di Sistema Portuale? Signorini davanti a Draghi in visita a Genova ha detto una cosa che non condividiamo e che potrebbe mettere a rischio la terzietà delle autorità portuali nei confronti dei soggetti concessionari o potenziali tali”, accolgono così le dichiarazioni di Paolo Emilio Signorini, presidente AdsP, Mario Ghini, segretario generale Uil Liguria e Roberto Gulli, segretario generale Uiltrasporti Liguria a margine dell’incontro con il Presidente del Consiglio.

La natura giuridica delle autorità portuali in Italia per la Uil non si tocca. “Il modello che ha in testa il nostro presidente non è affatto compatibile con la ripresa del lavoro e con le occasioni che ci offre il Pnrr sul territorio – dichiarano Ghini e Gulli -  Gestire i porti come una società per azioni è sbagliato, il territorio demaniale deve essere gestito e regolamentato da un soggetto con carattere giuridico  pubblico, non a caso il sistema aeroportuale è andato in difficoltà perché la gestione privatistica non ha dato sufficiente spazio alla gestione del mercato. Già in passato il dialogo con il sindacato è stato messo all’angolo con l’abolizione del Comitato portuale. Quindi, chiediamo alle istituzioni e agli stakeholder una riflessione seria: da quando non esiste più il Comitato portuale sono aumentati i conflitti ed è evidente che la presenza di un Comitato di Partenariato non sia sufficiente per approfondire il confronto tra gli attori del porto che, sempre più, vengono messi ai margini dei processi di cambiamento dello scalo. Chiediamo di essere parte attiva nei processi decisionali insieme a tutte le parti sociali”.