Peste suina, Piana: "109 km di recinzioni sotto ai viadotti autostradali per contenere i cinghiali"
di Marco Innocenti
"In Liguria finora abbiamo ritrovato 80 carcasse di cinghiale, grazie all'aiuto di 1600 cacciatori: 18 di queste sono risultate positive"
All'indomani della visita degli esperti inviati da Bruxelles per valutare la situazione in merito alla diffusione della peste suina, abbiamo fatto il punto della situazione con Alessandro Piana, vicepresidente di regione Liguria e assessore alla caccia, allevamento e agricoltura. "Sono circa 80 le carcasse campionate - ha detto Piana - e 18 sono quelle positive, con alcune che sono in attesa di esito. Sul territorio abbiamo coinvolto oltre 1600 cacciatori autorizzati che hanno ispezionato circa 2 mila chilometri quadrati di territorio. Per quanto riguarda le macellazioni, in Asl 2 sono stati macellati quasi il 97% dei suini da allevamento e il 92% dei suini da autoconsumo. In Asl 3 siamo un po' più indietro ma siamo intorno al 50% dei capi".
Una grossa mano, nel contenimento dei cinghiali e quindi anche del virus, la potrebbe invece dare... la rete autostradale. "Ci siamo accorti che alcune direttrici autostradali rappresentano delle vere e proprie barriere alla dispersione della fauna selvatica - ha detto Piana - e nel caso specifico dei cinghiali. Per questo abbiamo parlato con Aspi per sollecitare la posa di barriere e recinzioni in alcune zone come al di sotto dei cavalcavia. Abbiamo ricevuto proprio oggi la risposta e abbiamo saputo che Aspi provvederà a installare qualcosa come 109 chilometri di recinzioni: una prima tranche sarà installata entro marzo e una seconda entro il mese di agosto, così da circoscrivere ancora meglio la zona rossa".
Il vicepresidente Piana ha poi sgombrato il campo dai timori che qualche cittadino, possessore di un maialino da compagnia, ancora manifesta: "L'ordinanza di abbattimento - specifica Piana - non ha mai previsto questa necessità per i suini da compagnia, i maialini cioé che vivono nelle case di molte persone come animali d'affezione. Per loro non è previsto, e non lo è mai stato, alcun abbattimento. E' solo il caso di avere un po' di accortezza in più, per la loro stessa sicurezza e per non diffondere ulteriormente il virus. Ma questo vale anche per tutti gli altri animali. Cani, gatti, cavalli, asini, capre non corrono alcun rischio dal punto di vista sanitario, non si contagiano di peste suina ma possono trasportare il virus, così come può fare l'uomo, trasferendolo a grande distanza. Ecco il perché del divieto di frequentare i boschi".
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