Obblighi ESG: 8.000 aziende italiane rischiano di perdere il mercato

di Redazione

1 min, 39 sec

Dal 2024, nuovi requisiti ESG per imprese e PMI quotate: tra ritardi e rischi, le sfide della sostenibilità aziendale

Obblighi ESG: 8.000 aziende italiane rischiano di perdere il mercato

 

Con l’estensione degli obblighi ESG, migliaia di aziende italiane rischiano esclusioni e sanzioni. Il Freight Leaders Council lancia l’allarme e offre soluzioni.

 

Obblighi ESG - Dal gennaio 2024, tutte le imprese con oltre 500 dipendenti dovranno presentare il Corporate Sustainability Report, un obbligo che nei prossimi anni coinvolgerà anche le PMI quotate. Per chi non si adegua, le conseguenze includono sanzioni, difficoltà nell’accesso al credito, esclusione dalle gare pubbliche e perdita di incentivi statali. Secondo il Freight Leaders Council (FLC), il 30% delle aziende di produzione è in ritardo e potrebbe essere escluso dal mercato.

 

Il rischio - Massimo Marciani, presidente del FLC, avverte: “Solo il 20% delle aziende è in regola, mentre il 50% ha avviato il processo di adeguamento. Tuttavia, circa 8.000 imprese sono in grave difficoltà. Molte di queste sono PMI a conduzione familiare, che faticano a percepire il valore della sostenibilità e a dotarsi delle risorse necessarie”.

 

Logistica e sostenibilità - La logistica, che incide sempre più sul PIL italiano (8,9% nel 2022), è un settore strategico ma non ancora pienamente consapevole delle implicazioni ESG. Gran parte delle attività logistiche esternalizzate, pari al 45,5% del valore totale, si concentra sul risparmio economico piuttosto che sulla qualità e sostenibilità, un approccio rischioso nel contesto normativo attuale.

 

Le soluzioni - Il Quaderno 32 del Freight Leaders Council, intitolato “ESG: la rivoluzione silenziosa”, propone dieci raccomandazioni pratiche per supportare le aziende. Tra queste: investire in innovazione, formare competenze interne e promuovere la collaborazione tra imprese e stakeholder. “Integrare i principi ESG non è semplice, ma rappresenta una straordinaria opportunità per rendere la supply chain un vantaggio competitivo e attrarre investimenti etici”, spiega Marciani.

 

Conclusioni - Adeguarsi ai criteri ESG non è solo una necessità normativa, ma un passo strategico per la crescita. La sostenibilità, se ben integrata, può diventare un motore di sviluppo economico per tutto il sistema produttivo.