"No alla centrale turbogas di Enel alla Spezia": Legambiente guida la protesta

di Edoardo Cozza

Presidio a Genova in piazza De Ferrari, poi l'incontro con Toti che promette: "Seguiremo le volontà dei territori"

Una delegazione di Legambiente ha incontrato il governatore della Liguria Giovanni Toti per esprimere il dissenso contro la centrale a turbogas prevista alla Spezia, manifestato anche con un presidio in piazza De Ferrari a Genova. Secondo quanto riportato dagli stessi ambientalisti, da sempre contrari alla riconversione a gas delle centrali a carbone, il governatore avrebbe detto che "la Regione seguirà quanto decideranno territorio e consiglio comunale della Spezia".

Intanto stamani a margine del consiglio regionale, i consiglieri Garibaldi e Natale, con i capigruppo della minoranza e ai consiglieri Centi e Ugolini, hanno partecipato all'incontrato con i rappresentanti della Rete per la rinascita dell'area Enel e ascoltare le loro richieste. "Le commissioni III e IV si sono già pronunciate quasi unanimemente per impegnare il presidente Toti a negare l'intesa sul progetto per la realizzazione della nuova centrale a turbogas nell'area di Vallegrande in provincia della Spezia - si legge nella nota del consigliere regionale del Pd Davide Natale e il capogruppo Luca Garibaldi dopo l'incontro con i rappresentanti della Rete per la rinascita dell'area Enel della Spezia -. Sosteniamo con forza la richiesta di un ulteriore passaggio in Consiglio per rafforzarne il valore politico e la rivendicazione di riprendere i lavori del tavolo istituzionale, dove erano presenti la società Enel, le parti sociali, sindacali, le associazioni ambientaliste, i rappresentanti delle Istituzioni a tutti i livelli, che inspiegabilmente era stato chiuso, per riprendere una pianificazione condivisa dell'area di Vallegrande. È indubbio - conclude la nota - che le risorse previste dal Pnrr possono rappresentare un'ulteriore spinta per pensare al futuro di quel territorio con prospettive diverse".

“Il consiglio comunale della Spezia si è già espresso chiaramente sulla chiusura della centrale - ricorda Daniela Menini, consigliere regionale spezzina di Cambiamo! - L’aspetto importante, che tutti i cittadini devono avere ben chiaro è che il parere della Regione non è affatto vincolante. L’ultima parola infatti spetta al Ministro della Transizione Ecologica, dal momento che il piano energetico nazionale è di competenza del Governo che può ‘superare’ quanto deciso dal Comune e dalla Regione. Auspico quindi che il Ministro Roberto Cingolani ascolti le istanze del territorio, che si è già espresso chiaramente affinché venga cessato l’uso di combustibili fossili, siano essi carbone o gas”.

“Stupisce infine notare – chiude Daniele Menini – come la minoranza in Consiglio Regionale si sia intestata una battaglia che era stata fatta propria di fatto da tutti i partiti, con una collaborazione istituzionale che dovrebbe essere l’esempio della buona amministrazione. Poco importa, in fin dei conti, perché quello che ci sta più a cuore è raggiungere i risultati, mentre altri vivono in uno stato di campagna elettorale permanente che io credo non giovi a nessuno, e che anzi ci allontani dall’obiettivo”.

Sull'argomento, arriva anche la presa di posizione di Manuela Gagliardi, deputata di Coraggio Italia: "Il presidente Toti ha ribadito a chiare lettere che non firmerà nessun documento che autorizzi, in contrasto con quanto deciso dall'amministrazione comunale della Spezia, la trasformazione in sito a turbogas della centrale Enel di Vallegrande. Allo stesso tempo ha spiegato e ribadito che la posizione della Regione sulla questione non è vincolante, il governo può superarla poiché il piano energetico nazionale è di competenza del governo. Il concetto è stato chiarito ancora una volta, quindi finalmente chi insinuava che la Regione facesse melina per far arrivare il turbogas in città smetterà di strumentalizzare la questione Enel”. 

“Tutti - prosegue l'onorevole Gagliardi - abbiamo chiesto nei nostri rispettivi ruoli che l'azienda cessasse l’uso di combustibili fossili, sia carbone che gas, nella centrale di Spezia. A questo proposito ha fatto molte interrogazioni al Mite, per capire quali fossero le intenzioni del governo sul futuro del sito termoelettrico spezzino. La decisone definitiva, come abbiamo sempre detto, spetta al ministro a cui chiediamo per l’ennesima volta di ascoltare i cittadini e le istituzioni locali e di rispettare il nostro fermo no all'uso dei combustibili fossili all'interno della nostra città”.