Nautica, numeri record. La Liguria è pronta alla "missione Dubai"

di Edoardo Cozza

La Regione in missione all'Expo nella prossima settimana, intanto i numeri sono più che positivi: fatturato al livello del 2007/08, export a livelli record

Un fatturato che sfiora i 6 miliardi, tornando ai valori degli anni 2007 e 2008, e soprattutto l'export a 3 miliardi di euro, il massimo storico mai raggiunto. Sono i dati del comparto industriale della nautica nel 2021, illustrati questa mattina in occasione della giornata "Road to Expo Dubai", organizzata dalla Regione Liguria alla Borsa di Genova in vista della missione all'Expò di Dubai dal 10 al 13 marzo.

"Le prime elaborazioni del questionario fra i soci hanno confermato per il 2021 una crescita, già stimata al Salone Nautico, molto ampia del comparto industriale delle nautica: allora avevamo parlato di una crescita del 23,8% con un margine di errore del 5%. La conferma positiva è che saremo nella parte alta della forchetta, quindi ci dirigeremo verso la soglia dei 6 miliardi, che era quella degli anni d'oro" spiega Stefano Pagani Isnardi, direttore dell'ufficio studi di Confindustria Nautica. Sottolineando anche il dato sull'export. "Lo abbiamo ricevuto pochi giorni fa da Fondanzione Edison: nei 12 mesi che si sono chiusi a ottobre dell'anno scorso abbiamo sfiorato i 3 miliardi di euro di export (2,99), e parliamo solo di unità da diporto - continua -. Un dato eccezionale. E sono convinto che l'andamento del portafoglio ordini di tutti i cantieri della nautica, della grande nautica e dei superyacht che ormai vanno a due o tre anni e anche tutta la nautica "sociale", la piccola nautica, in cui già a settembre erano state vendute tutte le barche per la stagione a tutti i dealer, siano segnali incoraggianti".

"Siamo preoccupati. Non possiamo ancora stabilire l'impatto verso i nostri cantieri, speriamo che la situazione si risolva il prima possibile". Il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi riassume così i timori del comparto sulle possibili ricadute della guerra Russia-Ucraina sulla filiera e sul mercato: "Fino a una settimana fa le principali preoccupazioni erano su prezzi dell'energia, carenze di materie prime, problemi nella logistica che fanno sì che ci sia un'incertezza sulla possibilità di completare e consegnare tutte le unità da diporto che sono state ordinate e dovrebbero essere completate per la stagione in corso - commenta ancora Stefano Pagani Isnardi, direttore dell'ufficio studi di Confindustria Nautica -. Ora con la crisi Russia-Ucraina è ovvio che ci sono anche conseguenze dal punto di vista dell'economia generale".

Oltre ai problemi comuni con tutti gli altri settori, nella nautica i più colpiti potrebbero essere i superyacht. "Il mercato russo, che è appannaggio del settore superyachts, non è quantificabile perché le imbarcazioni vanno sotto altre bandiere dalle Cayman a Malta - continua Pagani -. E' ovvio che i russi con le sanzioni potranno avere restrizioni non solo sull'acquisto di nuove unità ma anche sul loro utilizzo. La Gran Bretagna ha bloccato la possibilità per tutte le unità con bandiera russa o di proprietà russa o con personale russo a bordo di accedere ai porti e l'Ue sta valutando sanzioni analoghe".

"La Nautica rappresenta in Liguria il mondo dell'industria, della ricerca, dell'innovazione, della formazione ma anche il mondo del turismo, del leisure, dell'agroalimentare. Andare all'Expo di Dubai in concomitanza con il Dubai International Boat Show significa portare uno straordinario biglietto da visita che dà lavoro a decine di migliaia di liguri e ha margini di crescita straordinariamente elevati". Lo ha detto il governatore ligure Giovanni Toti. "A Dubai - prosegue Toti - punteremo sulla sinergia di più settori, perché credo che la Liguria sia qualcosa di unico nel panorama italiano e anche europeo. La nautica è senza dubbio un nostro settore di forza: siamo una delle prime regioni al mondo per produzione della migliore nautica da diporto, con design e tecnologie italiane più apprezzati ovunque, con numeri in crescita straordinaria, ospitiamo uno dei primi Saloni della nautica del mondo e insieme a Miami abbiamo superato i tedeschi. Quello che è stato visto per molti anni da un pezzo della politica italiana come uno strumento di privilegio - sottolinea - è in realtà uno dei meccanismi di ridistribuzione ed equità sociale più potenti che abbiamo, perché vuol dire che una persona che ha del denaro anziché accumularlo, decide di comprare qualcosa che dà lavoro a tante persone garantendo loro uno stipendio. Ancor più di della progressività del sistema fiscale e di molti altri istituti che abbiamo nel nostro Paese, il grande lusso italiano genera investimenti, lavoro, ricchezza, professionalità e opportunità a persone che altrimenti magari quelle opportunità non le avrebbero avute".