Musica: Pat Metheny, il mago della chitarra, incanta un Carlo Felice gremito

di Stefano Rissetto

1 min, 10 sec

Oltre due ore di viaggio musicale, da Morricone a Sinatra al Brasile notturno di Jobim, un uomo solo al comando di un'orchestra di chitarre

Musica: Pat Metheny, il mago della chitarra, incanta un Carlo Felice gremito

Quando le luci del teatro si sono riaccese, l'emozione ha lasciato spazio alla malinconia: Pat Metheny, dopo oltre due ore di concerto, si portava via le sue chitarre e la sua Dream Box, la Scatola dei Sogni, parente prossima dell'Orchestrion, una delle sue tante invenzioni di quasi mezzo secolo di carriera.

La serata al Carlo Felice, prima tappa della tournèe italiana solista del chitarrista del Missouri, 70 anni magnificamente portati, è stata salutata dai duemila appassionati con applausi quasi compunti, circospetti, per non sottrarre tempo agli assolo strumentali dell'artista, un viaggio nel tempo e nello spazio, dai grandi standard del jazz come "Everything happens to me" alle composizioni originali di Metheny, con squarci di metal e barocco.

Tutto quello che passa per le dita del musicista americano diventa altro da quel che era sempre stato, come una colonna sonora di Morricone, come la nostalgia dell'inaccaduto di Jobim, dove la ragazza di Ipanema diventa l'ultimo treno prima dell'arrivo a casa, Last Train Home, oppure la Mattina di Carnevale ripresa anche nel bis con ogni nota che sembrava l'estremo suono di addio prima della fine del mondo, o meglio nell'ultimo dei quattro bis. Non lo avrebbero lasciato andare via infatti, avrebbero voluto suonasse fino al mattino, per ricominciare ancora, come una Shahrazad con la chitarra.

Le prossime tappe in Italia della tournèe di Pat Metheny saranno Udine (31 ottobre), Brescia (1 novembre), Milano (2 novembre), Bologna (3 novembre) e Roma (4 novembre).