Msc per aumentare voli e passeggeri e quella benedizione (non scontata) del Comune: i commenti dei vertici di Aeroporto

di Giampiero Timossi

4 min, 33 sec

D'Amico: "Operazione che ha apprezzamento del Comune e del MIT, conferma il grande interesse per lo sviluppo dell’aeroporto genovese"

Msc per aumentare voli e passeggeri e quella benedizione (non scontata) del Comune: i commenti dei vertici di Aeroporto

Genova che si guarda dal mare vuole anche imparare a volare. E stasera l’operazione decollo sembra finalmente iniziata, perché il preannunciato ingresso di Msc nell’Aeroporto di Genova è diventato anche un annuncio ufficiale, reso pubblico da Aeroporti di Roma, società del gruppo Benetton che ha ceduto il suo 15% al gruppo del comandante Gianluigi  Aponte. Un’operazione “che ha suscitato l’apprezzamento del Comune di Genova e del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e che conferma il grande interesse che suscita il progetto di sviluppo dell’aeroporto genovese”, spiega Francesco D’Amico, il direttore chiamato nei mesi scorsi per risollevare e definire le strategia di rilancio del principale scalo della Liguria. Citare il Comune di Genova non è soltanto un cortese atto dovuto, ma anche in questo caso anche un sostanziale riferimento della volontà di sostenere lo scalo e in particolare l’impegno dei suoi investitori. Perché, va ricordato, proprio il Comune meno di due settimane fa aveva manifestato la volontà di acquisire direttamente “ed entro la fine del 2024” il 15% delle quote di AdR. Rispondendo alle perplessità dell'opposizione e a un’interrogazione dei consiglieri Pd Donatella Alfonso e Davide Patrone, il vicesindaco Pietro Picciocchi non solo aveva ribadito l’interesse, ma aveva spiegato di considerare “l’operazione strategica”. In meno di due settimane ecco un rapido cambio di scenario e l’ingresso di un nuovo socio industriale, insomma uno che il settore lo conosce e lo vuole gestire, non solo controllare. La differenza è una sfumatura, ma è giusto cercare di spiegarla. L’Aeroporto di Genova è controllato al 60 per cento dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure occidentale, il 25% delle azioni sono della Camera di Commercio, ora il 15 è nella mani di Msc. L’ingresso del Comune avrebbe creato un Aeroporto tutto “pubblico”, un’anomalia unica almeno in Italia. Le presenze dell’Autorità e della Camera di Commercio hanno una loro logica nel contesto attuale della città, perché lo scalo e il suo cono aereo (lo spazio che deve essere sgombro da ostacoli edilizi e industriali per garantire la sicurezza di decolli e atterraggi) chiedono un adeguato coinvolgimento di chi è chiamato a governare le aeree portuali contigue alla pista e perché la particolare arretratezza infrastrutturale della Liguria e del suo capoluogo chiede un coinvolgimento “politico” della città. L’aeroporto deve continuare a svolgere la sua funziona anche nella sciagurata ipotesi di altre emergenze che rischino di isolare Genova dal resto del Mondo. Considerazioni che hanno sempre tenuto viva l’attenzione del viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi e non è un caso che tra i primi ringraziamenti fatti da D’Amico venga citato con il Comune anche il MIT.

 

Detto questo, oggi l’ingresso di Msc garantisce quel socio industriale che deve avere come focus le priorità di un moderno aeroporto e dunque la volontà di puntare con forza a una crescita dei voli, dei collegamenti e del traffico passeggeri. Un compito assolto solo in parte da Benetton, per alcuni più impegnato a puntare su i traffici di un altro scalo che vede la famiglia veneta azionista, il vicino e super performante aeroporto di Nizza.

 

Ora un nuovo socio, un nuovo focus e un progetto globale che chiede e vuole di decollare. Così Alfonso Lavarello, presidente dell’aeroporto di Genova spiega che “nel frattempo si vanno realizzando i presupposti infrastrutturali del rilancio dello scalo genovese: è in avanzato stadio di completamento l’ampliamento del terminal passeggeri, che comporterà un incremento di circa il 40% delle superfici con nuovi e più moderni servizi ai passeggeri quali: nuovi controlli sicurezza passeggeri, nuovi check-in e gates d’imbarco, nuove e più ampie aree commerciali”. Quindi si procederà con  la  ristrutturazione “già interamente finanziata” degli edifici storici che risalgono al 1985. Ed  entro la fine del prossimo anno (2025) sarà completato il sistema intermodale treno-aeroporto con la realizzazione del moving walkway e della nuova Stazione Ferroviaria Aeroporto, in collaborazione con il Comune di Genova e RFI (Gruppo Ferrovie dello Stato).

 

E nell’accogliere il nuovo socio, il direttore D’Amico spiega: “Anche l’operatività mostra significativi segnali di ripresa, grazie all’acquisizione dei nuovi voli presentati nei mesi scorsi, quali Copenaghen, Amsterdam e Monaco e al ripristino dei collegamenti con Olbia. Inoltre sono previsti, per il prossimo autunno, incrementi di frequenze settimanali sui principali aeroporti sulla direttrice nord-sud. Sul fronte del mercato leisure, Costa Crociere ha annunciato un primo volo diretto su Genova dal mercato tedesco e si attendono analoghe iniziative da parte di MSC”.

 

Intanto lo studio commissionato dalla Società a PWC indica prospettive importanti di utile nell’arco di durata della concessione in corso, che consentiranno ai soci, in primo luogo, di recuperare le risorse da destinarsi all’aumento di capitale (di circa 5 milioni di euro) necessario per soddisfare il requisito di capitalizzazione stabilito dalla legge per le società aeroportuali. L’assemblea della società è a questo scopo convocata per il 28 giugno dove i soci pubblici di larga maggioranza, decideranno riguardo all’aumento di capitale indispensabile per il futuro dello scalo genovese.