Msc compra Rimorchiatori Meditarrenei, a Lugano botta e risposta Schenone-Messina
di Edoardo Cozza
Per l'amministratore delegato del Gruppo Investimenti Portuali "bisognerà vigilare sul regime di concorrenza", Ignazio Messina respinge i dubbi: "Ci sono regale e tariffe"
Il recente acquisto del 100 per cento della Rimorchiatori Mediterranei da parte di Msc (già ufficializzato, ma la ratifica avverrà entro i prossimi 6 mesi) è stato oggetto di un dibattito acceso nel corso della 5^ edizione di "Un mare di Svizzera", l'appuntamento su porti e logistica che si è svolto a Lugano. La società era detenuta al 35 per cento dal fondo tedesco Dws (Deutsche Bank) e per il restante 65 per cento dalle famiglie Dellepiane e Gavarone: a fronte dell'offerta di circa un miliardo arrivata da Aponte (Msc) è stato alla fine venduto l'intero pacchetto azionario e non soltanto la quota che era originariamente sul mercato, quella di Dws.
Tra gli operatori del porto di Genova si sono palesati pensieri contrastanti e posizioni differenti su questa operazione di acquisizione. Nel corso di uno dei panel dell'evento in programma a Lugano, Giulio Schenone, consigliere d'amministrazione di Psa Italy, ha sollevato una questione che si potrebbe definire 'etica': "È una legittima operazione di libero mercato - ha dichiarato - ma l’Autorità Marittima dovrà vigilare che il regolamento che norma l’erogazione di questo servizio essenziale all'interno dei porto non venga alterato". Il dubbio, o il timore, di alcuni operatori è che il regolamento per cui finora i Rimorchiatori gestivano l'ingresso delle navi seguendo un ordine cronologico possa essere rivisto creando delle disparità tra armatori.
È stato chiesto un commento anche a Ignazio Messina che ha criticato le osservazioni sollevate da Schenone, definendo il suo un discorso "da classico provincialismo genovese" perché anche gli attuali soci del concessionario Rimorchiatori Riuniti "sono armatori, anche se non di portacontainer". Gavarone e Dellepiane, infatti, hanno acquistato delle petroliere, imbarcazioni che nel porto di Genova, però, non arrivano. Messina ha poi sottolineato come anche in tanti altri porti italiani e nel resto del mondo ci siano armatori che gestiscono il rimorchio e che il servizio, pur in monopolio, "è soggetto a un preciso regolamento, tariffe e regole precise. Maersk ha centinaia di rimorchiatori e non si capisce perchè solo a Genova possa essere un problema, quando nella stessa Genova esistono altri tipi di monopolio di fatto ben più preoccupanti".
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