Lotta al covid in porto, i sindacati: "Punti tamponi pagati dalle aziende? Accordi già raggiunti"
di Marco Innocenti
In un documento congiunto Cgil, Cisl e Uil ribadiscono la loro posizione: "Sempre detto che i costi dei test non devono ricadere sui lavoratori"
Proprio mentre i sindacati Usb portano in piazza i lavoratori portuali, rinnovando il blocco dei varchi per 48 ore fino a mercoledì, arriva da parte dei sindacati confederali Cgil-Cisl-Uil un comunicato congiunto sulla situazione della sicurezza anticovid sulle banchine della Liguria. "Abbiamo sempre ribadito la nostra posizione sulla necessità di trovare delle soluzioni per tutelare i lavoratori affinché il costo dei tamponi non ricada sugli stessi - scrivono i sindacati - Così come hanno chiesto di mantenere alta l'attenzione sul rispetto dei protocolli di sicurezza Covid19 nei teminal. Queste posizioni sono state espresse negli incontri avvenuti il 6 e 12 ottobre, presso l’Autorità portuale, alla presenza di terminal operators e nell’incontro del 13 ottobre 2021, presso la prefettura di Genova".
Lo scorso 21 ottobre c'era stato un ulteriore incontro con i terminal operators e l’Adsp dove era stata confermata "l'installazione di due punti tamponi (presso il varco di ponente e Psa Prà) anche a favore degli autotrasportatori e la definizione delle intese per l’installazione di un terzo punto si fosse reso necessario, oltre al punto situato presso Music For Peace dove molte aziende portuali hanno stipulato convenzioni. Era stato poi ribadito il sì, da parte di molte imprese terminalistiche, a sostenere i costi di eventuali tamponi da somministrare ai propri dipendenti" concludono i sindacati.
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