Liguria, Toti ai direttori delle Asl: "Se i conti non tornano in ordine, pronto a commissariarle"
di Redazione
La decisione arriva dopo il bilancio consegnato qualche giorno fa
In questo momento la sanità è il punto debole della Regione, il settore più attaccato sotto ogni punto di vista e anche il presidente Giovanni Toti ha lanciato l'allarme e ha preso una posizione ben precisa contro i direttori generali delle Asl, dopo il bilancio che gli è stato presentato giorni fa. Le sue parole riportate dal Secolo XIX: «Se non mettete i conti in ordine, sciolgo le Asl. Così non si può andare avanti. Non metto in ginocchio la Regione per colpa della sanità. Entro marzo voglio vedere bilanci in linea con una gestione sostenibile».
Il messaggio del governatore è chiaro, se non sistemano la situazione li manda a casa e commissaria la sanità ligure. Questo è stato detto da Toti durante una riunione proprio con i direttori generali delle Asl e degli ospedali liguri che ha convocato in Regione.
La situazione della sanità ligure è indubbiamente preoccupante, secondo l’ultimo conto economico delle aziende chiude il 2023 con un buco di circa 150 milioni di euro (il finanziamento complessivo è stato di 3 miliardi e 400 milioni). Si parla di 50 milioni del San Martino, oltre 30 della Asl 3 genovese e15 della piccola Asl 4 di Chiavari.
Sei direttori sono stati confermati o nominati a fine dicembre, ma questo non significa che siano "salvi", la minaccia del licenziamento si fa strada e dinanzi ad essa nessuno ha detto nulla a quanto pare. L'obiettivo sollecitato dal presidente Toti è quello di tenere sotto controllo i bilanci, consentendo come sgarro solamente le spese legate all'aumento delle prestazioni. Inoltre il governatore ha detto anche di non avere alcuna intenzione di alzare le tasse ai liguri per risanare il buco.
Il presidente ha chiesto poi un intervento urgente nell’organizzazione dei pronto soccorso che anche di recente sono finiti più volte in crisi, nonostante le azioni correttive. I temi in cui Toti condanna maggiormente i direttori, sono la suddivisione dei reparti tra casi gravi e quelli meno gravi e le liste d'attesa infinite, che nonostante le iniziative come quella delle risonanze magnetiche di pochi mesi fa, rimangono in grande difficoltà.
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