Liguria, picchi di oltre 40 gradi. Il 7,5% degli accessi al pronto soccorso per ondate di calore

di Redazione

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A Genova tre giorni consecutivi di bollino arancione. I consigli degli esperti alla popolazione

Liguria, picchi di oltre 40 gradi. Il 7,5% degli accessi al pronto soccorso per ondate di calore

GENOVA - Secondo di tre giorni consecutivi di bollino arancione per il caldo a Genova. Lo ha confermato il bollettino del Centro di competenza nazionale (Sistema di allarme per la prevenzione degli effetti delle ondate di calore sulla salute), a cura del Ministero della Salute e della Protezione Civile. Le attuali condizioni climatiche in Liguria e, in particolare, nel Comune capoluogo, impongono un appello affinché si eviti l’esposizione al sole nelle ore centrali della giornata. Nelle ultime 24 ore, le temperature in alcune zone della città hanno superato i 40 gradi. In questa situazione è particolarmente importante che tutta la popolazione riduca al minimo indispensabile le uscite di casa, non svolga attività fisica all’aperto e adotti tutti i comportamenti utili a evitare gli effetti delle ondate di calore: bere molta acqua, adottare una dieta leggera, no agli alcolici e alle bevande gassate zuccherate. E ancora i consigli generici per tutti: non esporsi al sole nelle ore centrali della giornata, evitare in queste ore di fare attività fisica, mettere abiti adeguati, cotone e lino con colori chiari, coprire il capo. Regione Liguria e Alisa hanno inviato alle ASL e a tutte le strutture sociosanitarie della Liguria una nota per ricordare tutte le misure da osservare.

“Vorrei rivolgere un appello alle persone più fragili e agli anziani di seguire le consuete raccomandazioni per questa nuova ondata di calore che in questi giorni ha visto toccare sulla nostra regione picchi di temperatura anche oltre i 40 gradi - spiega l’assessore alla Sanità Angelo Gratarola -. Si tratta di un pericolo concreto per la salute, specialmente per le fasce più vulnerabili della popolazione, non solo bambini piccoli e anziani, ma anche persone con patologie croniche e coloro che svolgono attività all’aperto. In questo contesto sono in lieve aumento gli accessi nei pronto soccorso dell’area metropolitana genovese e, in particolare, quelli correlati alle ondate di colore, con una stima di circa il 7,5 % di ingressi dovuti a disidratazione, febbre, alterazioni elettrolitiche. In alcuni casi riguardano anche la fascia giovane della nostra popolazione. Al momento non sono state segnalate particolari criticità, ma la situazione è monitorata in tempo reale anche con l’ausilio del GOME, Gruppo Operativo Metropolitano per l'emergenza, che si è riunito anche nella giornata di oggi”.

Questa situazione di Allerta è previsto che permanga anche nella giornata di domani, mercoledì 31 luglio 2024. Le condizioni bioclimatiche delle prime ore di oggi sono eccezionali per la città di Genova, che non ha mai fatto registrare picchi così critici di combinazione temperatura/umidità, con valori che già nella mattinata di oggi, hanno superato i 40 gradi. Nella giornata di ieri dalle 11,50 alle 21,20 la temperatura percepita è stata costantemente superiore ai 40 gradi con una punta massima di 44 gradi riscontrata dalle centraline della Protezione Civile del Comune di Genova.

Queste condizioni che non si verificavano dal 2019- spiega Ernesto Palummeri coordinatore del centro per le ondate di calore di Alisa - impongono una stretta sorveglianza clinica dei soggetti ospiti delle strutture sociosanitarie: gli effetti negativi nelle strutture sociosanitarie sono infatti contrastabili predisponendo misure di prevenzione, un attento monitoraggio ed un pronto intervento. Le misure più efficaci per ridurre il rischio da caldo eccessivo e che devono obbligatoriamente essere intraprese dalle strutture sociosanitarie in queste condizioni sono la climatizzazione puntuali nelle aree di degenza o almeno nelle sale di socializzazione e ristoro e nelle palestre regolando la temperatura intorno ai 24 gradi. In caso di climatizzazione limitate alle aree di socializzazione e palestre, è necessario far trascorre agli ospiti delle strutture almeno 6 ore diurne nelle aree climatizzate, monitorare lo stato di idratazione degli ospiti, garantendone una correzione tempestiva in caso di necessità; richiamare il personale sui segni che possono indicare un colpo di calore, attivando i protocolli di intervento; ricordare che le persone affette da deterioramento cognitivo sono particolarmente suscettibili ai danni da calore, sia perché manifestano in modo più attenuato i segni della disidratazione, sia perché spesso in trattamento con antipsicotici che per l’attività anticolinergica riducono la sudorazione provocando ipertermie maligne”.