Liguria, oltre 100 mila donne invitate nel 2022 allo screening della cervice uterina: adesione del 38%

di Redazione

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Gennaio è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al collo dell'utero

Liguria, oltre 100 mila donne invitate nel 2022 allo screening della cervice uterina: adesione del 38%

Nel mese di gennaio ricorre la sensibilizzazione della prevenzione del tumore al collo dell’utero, un’occasione per ricordare, ancora una volta, l’importanza della prevenzione, lo strumento più efficace per prevenire il carcinoma della cervice uterina. I tumori ginecologici colpiscono l'apparato riproduttivo femminile. I più frequenti interessano l'utero e le ovaie. I tumori dell'utero possono interessare la parte inferiore, il collo (tumori della cervice uterina), o il corpo (tumori dell'endometrio).

Le donne liguri invitate a screening della cervice uterina (PAP test + HPV test) in Liguria per l’attività del 2022 sono state 114.200. L’adesione (escludendo gli inviti che non hanno raggiunto il destinatario e le donne che avevano effettuato un test di recente) è pari a circa il 38%, in linea con la media nazionale e in crescita rispetto all’anno precedente (32%).

Ha invece raggiunto il 65,67% la copertura (ciclo completo) della vaccinazione Anti-HPV nelle donne nate tra il 1998 e il 2010.  Ogni anno viene offerta attivamente la vaccinazione (con lettera a domicilio) ai ragazzi e alle ragazze nel 12° anno di vita. La scheda tecnica prevede due dosi a distanza di almeno 6 mesi (3 dosi dopo i 14 anni).

“L’impegno di tutto il sistema – spiega Angelo Gratarola, assessore regionale alla Sanità della Regione Liguria – è quello di incentivare l’adesione agli screening per diagnosticare la malattia in fase precoce, ottimizzare le strategie di cura e, quindi, salvare vite. Il mese dedicato alla prevenzione del tumore al collo dell’utero è una delle iniziative che Regione sostiene con convinzione per favorire l’informazione sui temi che riguardano la salute e che permette di migliorare la consapevolezza delle donne anche in termini di possibilità di prevenzione”.

“È fondamentale - aggiunge Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa - aderire ai programmi di prevenzione perché consente di identificare eventuali lesioni che precedono la manifestazione del tumore. Il test di screening per il tumore della cervice, offerto ogni tre anni alle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni, può evitare l’insorgere del tumore vero e proprio che, nelle fasi iniziali, si manifesta spesso in modo asintomatico”.

L’INIZIATIVA DI ASL 3

Lunedì 29 gennaio, dalle 15 alle 18 Filodiretto telefonico con lo specialista Asl3. Il dott. Valerio Tofanelli, responsabile della S.S.D. Valutazione e Organizzazione dello Screening Asl3, è a disposizione degli utenti al numero 010 849 7093 per fornire informazioni su come accedere al servizio di screening dedicato alla prevenzione di questa patologia.  Lo specialista risponde anche per tutta la giornata alla mail insalute@asl3.liguria.it. L’iniziativa è in collaborazione con il Dipartimento corretti stili di vita e programmi di comunità Asl3.

IL TUMORE DELLA CERVICE UTERINA

IN COSA CONSISTE

Colpisce maggiormente le donne tra i 55 e i 65 anni; tuttavia, non sono rari i casi in età più giovane. L'incidenza di questa neoplasia è stata abbattuta nei paesi industrializzati grazie all'introduzione del PAP test che consente di identificare alterazioni cellulari in epoca precoce, prima della loro evoluzione in carcinoma invasivo.

COME SI MANIFESTA

È spesso asintomatico, soprattutto nelle fasi inziali. Segnale tipico è il sanguinamento vaginale che, in fase avanzata, può essere accompagnato da dolore pelvico spontaneo e/o durante rapporti sessuali. La comparsa di secrezioni vaginali anomale può essere un'altra manifestazione della neoplasia. Nella maggior parte dei casi, questo tumore viene diagnosticato in assenza di sintomatologia, grazie all'utilizzo di validati strumenti di screening.

IL TEST DI SCREENING

Il test di screening viene offerto in Liguria ogni 3 anni alle donne che hanno un'età compresa tra 25 e 64 anni che ricevono una lettera a casa.

PERCHÉ PARTECIPARE AL PROGRAMMA DI SCREENING OFFERTO DALLA PROPRIA ASL?

Presso ogni Asl è presente una équipe di sanitari (medici, infermieri, ostetriche e tecnici) che si occupa specificamente di tutte le fasi del programma di screening, dall’invio della lettera di invito alla gestione delle persone il cui test è risultato positivo.