Liguria, nuove linee di indirizzo per l'accesso alle prestazioni sanitarie in intramoenia
di Carlotta Nicoletti
Approvato un ordine del giorno in consiglio regionale di Fratelli d'Italia
Durante il consiglio regionale di martedì 30 aprile è stato approvato un ordine del giorno di Fratelli d'Italia, proposto dai consiglieri Stefano Balleari e Veronica Russo, che richiede a Regione Liguria di redigere linee di indirizzo per garantire l’accesso alle prestazioni sanitarie in intramoenia o presso il privato accreditato per i cittadini che non riescono a prenotare i tempi massimi stabiliti dalla classe di priorità.
Le parole dell'Assessore alla sanità Angelo Gratarola: "Analizzando bene lo strumento legislativo c’è scritto che la norma si applica in assenza di linee guida o nelle more di linee guida, quindi ben vengano i suggerimenti per la stesura di linee guida. Bisogna trovare delle soluzioni omogenee per evitare che ogni Asl poi abbia interpretazioni difformi e quindi riuscire a garantire da Ventimiglia a Sarzana lo stesso tipo di comportamento. A noi non interessa lasciare il cittadino libero di trovarsi la prestazione, ma ci interessa dare la prestazione e quindi aumentare il numero delle prestazioni, allargare il pull delle prestazioni stesse e abbassare le liste d’attesa”.
“Il governo Meloni è quello che ha investito maggiormente nella sanità, basti pensare che all’epoca della pandemia i fondi destinati alla sanità erano circa di 119 miliardi di euro in questo momento si parla di 134 miliardi che diventeranno, l’anno prossimo, 136 miliardi di euro. Dobbiamo dare regole certe ai pazienti che devono fare un esame ma non possono prenotarlo entro i termini previsti dal servizio sanitario e così devono rivolgersi obbligatoriamente ai privati (accreditati) con il semplice pagamento del ticket". Così invece il consigliere regionale Stefano Balleari (fdl).
Tuttavia non sono mancate le polemiche da parte della minoranza che non ha votato l’ordine del giorno. Il capogruppo del Pd Luca Garibaldi: "Da 8 anni esiste questo problema, ovvero da quando la Regione è comanda dal centro destra. Bisogna investire nel pubblico, assumere personale ed evitare di spendere soldi nelle prestazioni private. È assurdo fare delle linee guida su una legge che già esiste. Stiamo assistendo al fallimento della sanità pubblica e invece che fare gli ordini del giorno per dire che le cose vanno male e che bisognerebbe sistemarle, la necessità è invece quella di sistemarle e non lasciare i cittadini nell’incertezza. Non dobbiamo risolvere la questione delle liste d’attesa permettendo ai cittadini di rivolgersi al privato pagando solo il ticket perché questo significa che il pubblico no vuole farcela. Per cui se Balleari si riconverte alla sanità pubblica ben per lui e dica alla Meloni di mettere più soldi anche sul fondo sanitario nazionale e dica al presidente Toti di non fare più buchi sulla sanità visto che ne abbiamo pagato uno di 63 milioni di euro con 35 milioni di tagli alla sanità solo per il 2024”. A cui ha fatto eco Gianni Pastorino di Linea Condivisa: “Non c’è bisogno di un regolamento, la legge è chiara”.
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