Liguria, Lista Sansa: "Una proposta di legge per l'economia circolare"
di Redazione
Un piano triennale in collaborazione con Università, imprese, terzo settore e associazioni di cateogria per trasformare i rifiuti in una risorsa economica
Un piano triennale per sviluppare l'economia circolare in Liguria attraverso Università, imprese, terzo settore e associazioni di categoria trasformando i rifiuti in una risorsa.
Lo prevede la proposta di legge regionale della Lista Sansa sull'economia circolare presentata dalla consigliera regionale promotrice Selena Candia e dal capogruppo Ferruccio Sansa.
La proposta impegna la Regione a costituire quattro poli sperimentali di ricerca sull'economia circolare focalizzati sulle peculiarità di ogni provincia: l'agricoltura e il turismo a Imperia, l'energia a Savona, hi-tech e rigenerazione urbana a Genova, porto e nautica alla Spezia.
Previsti inoltre incentivi alle piccole e medie imprese liguri che presentano progetti per innovare la loro produzione, la nascita di due 'centri del riuso e riparo' in ogni provincia, la nascita di 'biblioteche delle cose' in tutti i capoluoghi di provincia dove ad esempio sarà possibile prendere in prestito un trapano quando se ne ha bisogno, la diffusione di case dell'acqua e del latte dove poter prendere i prodotti sfusi, la consegna di kit di pannolini lavabili alla nascita e la creazione di piattaforme online per facilitare l'acquisto di prodotti liguri a chilometro zero.
La proposta di legge verrebbe finanziata con 200 mila euro nel 2022 e mezzo milione di euro all'anno negli esercizi 2023 e 2024.
"La nostra proposta mira ad arrivare a un'economia circolare in Liguria difendendo l'ambiente e creando nuove opportunità di lavoro, seguendo l'esempio di altre Regioni più virtuose", sottolinea Candia. "Il recupero dei rifiuti può diventare il 'petrolio' di una Regione come la Liguria che non ha materie prime", rimarca Sansa.
Il Comune ligure più virtuoso in termini di rifiuti è Giusvalla (Savona) con una raccolta differenziata all'88% per un etto di spazzatura indifferenziata prodotta al giorno da ogni singolo abitante, il peggiore è Rondanina (Genova) con una raccolta differenziata al 20% per 2,3 chilogrammi di spazzatura indifferenziata prodotta giornalmente da ogni singolo abitante.
Entrambi sono Comuni dell'entroterra e nel conteggio va considerato anche lo sfalcio smaltito tra i rifiuti. La media dei Comuni costieri liguri si aggira attorno a 1,8 chilogrammi di indifferenziata a persona al giorno. "La raccolta differenziata al 35% molto bassa a Genova fa sì che la Tari sia una delle più alte d'Italia. - ricorda Candia - L'economia circolare in Liguria sarebbe anche un modo per risparmiare sulla tariffa dei rifiuti".
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