Liguria, la giunta regionale approva il nuovo piano dei rifiuti
di Edoardo Cozza
Riduzione alla fonte della produzione di rifiuti urbani, aumento della differenziata e stop all'invio dei rifiuti fuori dai confini liguri
È stato approvato dalla Giunta regionale ligure, su proposta dell'assessore regionale al Ciclo dei Rifiuti Giacomo Giampedrone, il nuovo piano di gestione dei rifiuti e delle bonifiche che punta a chiudere il ciclo a livello regionale. Dopo l'approvazione in Giunta partirà a breve la fase di consultazione pubblica della Valutazione Ambientale Strategica durante la quale chiunque potrà presentare osservazioni.
La fase durerà 45 giorni dalla pubblicazione dell'avviso ufficiale e sarà gestita dal settore Pianificazione Territoriale e Valutazione Ambientale Strategica quale autorità competente . Dopo questa fase il nuovo documento verrà portato in Giunta per la proposta definitiva al consiglio. Il nuovo piano che resterà valido fino a 2026, va a sostituire il precedente del 2015.
Il nuovo piano dei rifiuti punta a una riduzione alla fonte della produzione di rifiuti urbani (-4% al 2026) e ad aumentare ulteriormente la raccolta differenziata (si mira a raggiungere almeno il 67% sempre nel 2026), con nuove azioni di prevenzione e la promozione della tariffazione puntuale. Inoltre, informa una nota, prevede la sostanziale conferma dell'assetto impiantistico per il trattamento dell'indifferenziato, incentrato sui 4 poli di Colli (IM), Boscaccio (SV), Scarpino (GE) e Saliceti (SP), e per il recupero della frazione organica per cui sono già stati autorizzati i biodigestori di Colli e Saliceti ed è già operativo l'impianto di Cairo Montenotte.
Il documento prevede inoltre un nuovo impianto d'ambito regionale che valorizzi il rifiuto indifferenziato in uscita dagli impianti di trattamento meccanico biologico, mediante un approccio preferibilmente "waste to chemical", cioè producendo "green fuels" quali idrogeno e metanolo che possano essere impiegati in distretti verdi, con forte effetto di decarbonizzazione; in alternativa saranno valutate tecnologie di valorizzazione energetica.
L'obiettivo infatti è valorizzare tali rifiuti per rendere la discarica uno strumento residuale e compiere il passo decisivo per la chiusura del ciclo a livello regionale, evitando l'invio di rifiuti fuori Regione, minimizzando gli impatti ambientali e ottimizzando i costi. Il piano non localizza il nuovo impianto, per cui saranno necessari specifici canali di finanziamento, ma definisce criteri localizzativi che saranno alla base della futura scelta del sito di intesa con gli enti interessati.
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