Liguria, la Cgil sulla sanità: "Entro il 2030 carenza di 17mila addetti"
di Redazione
Il segretario Calà: "Si rischiano buchi di personale drammatici"
Secondo la Cgil Liguria entro il 2030 il settore sanitario dovrà colmare una carenza di personale stimata sopra alle 17 mila unità e per questo motivo serve una campagna contro il numero chiuso in Università.
Bisogna pensare a far tornare i giovani professionisti che hanno lasciato la Liguria perché 'l'ascensore sociale' è bloccato ma anche iniziare ad attingere dal 'serbatoio' di professionalità dei migranti che arrivano sul nostro territorio.
Il segretario della Cgil Liguria, Maurizio Calà, a margine del XIII congresso regionale del sindacato, in corso al Tower Genova Airport Hotel, lancia l'allarme su uno dei temi sensibili per la Liguria.
"La stima che facciamo è data dai buchi in organico che ci sono oggi e che sono drammatici, da circa 8-9 mila persone che andranno in pensione nei prossimi 10 anni, dal personale che servirà per le nuove strutture che sorgeranno con il Pnrr. Rischiamo buchi di personale drammatici, se non mettiamo da subito i soldi nei bilanci e facciamo i concorsi".
Secondo Calà quindi è urgente lanciare una 'vertenza salute' che deve partire dai bisogni delle persone per riorganizzare e ridefinire la sanità ligure: "Siamo in una regione in cui l'accesso alle cure è complicato e il rischio è che ci sia una forte privatizzazione a cui noi ci opporremo perché una cosa è il pubblico che deve occuparsi del bene collettivo e un'altra è il privato che si occupa di guadagni".
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