Liguria, l'assessore alla sanità Gratarola: "Consapevoli della carenza di personale, pronti a incontrare il sindacato"

di Redazione

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Replica del nuovo titolare della delega alla nota della Cgil: "La giunta ha previsto la possibilità per gli infermieri assunti col concorso di andare 6 mesi in una Rsa"

Liguria, l'assessore alla sanità Gratarola: "Consapevoli della carenza di personale, pronti a incontrare il sindacato"

 "Il tema della mancanza di personale socio sanitario è all'attenzione di questa Giunta, sono comunque disponibile ad un incontro con il sindacato". Il neo assessore alla Sanità Angelo Gratarola replica così alla nota della Cgil sul tema della carenza di personale nelle strutture socio sanitarie.
"Con un provvedimento dei giorni scorsi la giunta regionale - aggiunge Gratarola - ha dato il via alla delibera che prevede la possibilità per gli infermieri assunti a tempo indeterminato nel sistema sanitario regionale attraverso il concorso pubblico di scegliere, su base esclusivamente volontaria e in modo temporaneo per un massimo di sei mesi, il distacco presso le Rsa di provenienza, in modo da andare incontro alle difficoltà manifestate dagli enti gestori a causa della carenza di personale".

"In merito ai numeri sul tavolo – conclude Gratarola - va poi aggiunto che il personale realmente neo assunto attraverso il concorso si stima sia intorno ai 300 infermieri sui 700 totali perchè la parte restante già lavorava dentro il sistema oppure arriva da fuori regione. Gli infermieri potenzialmente provenienti dalle residenze socio sanitarie e pronti ad entrare nel sistema sanitario non sono dunque più di 250-300 professionisti, esattamente il numero che uscirà dal corso di laurea in Infermieristica dell'Università di Genova nella prima settimana di novembre. Quindi, con il provvedimento di Giunta appena approvato, si abbiamo voluto dare alle Rsa private accreditate il tempo necessario per assumere questi profili colmando eventuali carenze di organico, con l’auspicio che offrano contratti abbastanza competitivi da tenere tutta la forza lavoro che l’Università sforna".