Liguria, il 7 aprile alcuni ristoranti apriranno nonostante i divieti: "Una necessità per non morire"

di Alessandro Bacci

È la decisione del Movimento Imprese Ospitalità: "Siamo tutte persone per bene e non criminali ma se non apriamo falliamo"

È la seconda Pasqua blindata per ristoranti, bar e tutto il mondo del turismo e dell'ospitalità. Un'esasperazione già ampiamente mostrata in piazza con manifestazioni in tutta Italia, ma gli imprenditori sono adesso davvero allo stremo. “La situazione è insostenibile è la seconda Pasqua che non possiamo lavorare e portare avanti le nostre aziende mentre vediamo gente che prendono voli per andare in vacanza all'estero e non nei nostri alberghi o ristoranti in Italia - afferma Emanuele Maranzana del Movimento Imprese Ospitalità (MIO) della Liguria - È un problema che sta diventando molto grosso.”

E proprio le attività associate a MIO, nonostante le chiusure imposte dal governo apriranno le saracinesche a partire dal 7 aprile: “Le aperture sono slittate al 7 aprile perchè il 6 aprile ci sarà una manifestazione a Roma. I ristoranti associati al MIO, ma anche altre attività, terranno aperto anche contro la legge. Timori? Siamo tutte persone per bene e non criminali, nessuno voleva arrivare a questo punto ma se non apriamo falliamo. Alcuni colleghi stanno ricevendo i primi sfratti dai locali, è una necessità per non morire. Chiudiamo oggi per aprire domani è stato detto per tredici mesi e siamo al punto d'inizio. Le solite attività sono penalizzate, ci sentiamo presi in giro.”

L'auspicio per le prossime settimane: “Da parte del governo ci aspettiamo una mano vera con il nuovo decreto, che possa permetterà alle attività di avere almeno una copertura dei costi fissi, il blocco degli sfratti e iniziare a programmare le riaperture. Non essendoci programamzione non sappiamo mai quando si aprirà”