Liguria, Gratarola difende il diritto di aborto e la legge 194

di Redazione

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L'assessore: "Nessun parere espresso sull'ingresso dei 'pro life' nei consultori. La maggioranza in consiglio regionale ha semplicemente respinto l'ordine del giorno della sinistra, strumentalmente presentato"

Liguria, Gratarola difende il diritto di aborto e la legge 194


La Liguria difende con forza il diritto all'aborto e la legge 194 e non ha espresso nessun parere sull'ingresso dei 'pro life' nei consultori. La maggioranza in consiglio regionale ha semplicemente respinto l'ordine del giorno della sinistra, strumentalmente presentato". Così l'assessore regionale alla Sanità Gratarola, intervenuto in Consiglio regionale chiedendo il ritiro dell'Odg delle opposizioni, spiega una nota della Regione, in quanto la norma a cui fa riferimento (conversione del decreto legge 2 marzo 2024) non è stata ancora pubblicata. "Abbiamo chiesto di rinviare la discussione in aula - aggiunge l'assessore alla Sanità - per approfondire il provvedimento con una specifica valutazione del testo da parte degli uffici di Alisa, in raccordo con i servizi consultoriali aziendali. Non essendo stata accolta questa logica richiesta, abbiamo votato contro l'ordine del giorno, fermo restando che consideriamo indiscutibile il diritto all'aborto e il valore della legge 194/78. Peraltro nel provvedimento del Governo sembra che sia proposta una ripetizione di quanto già previsto dalla stessa legge 194, ossia che i consultori familiari possano avvalersi della collaborazione volontaria di idonee formazioni sociali di base e associazioni di volontariato, che possono anche aiutare la maternità difficile dopo la nascita".