Liguria, elezioni, Bonsignore si chiama fuori: "Onorato e lusingato, ma devo proseguire il lavoro all'Ordine dei Medici"

di Stefano Rissetto

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Da giorni circolava il nome del professore come possibile candidato civico della coalizione di centrodestra

Liguria, elezioni, Bonsignore si chiama fuori: "Onorato e lusingato, ma devo proseguire il lavoro all'Ordine dei Medici"

Alessandro Bonsignore si chiama fuori dalla corsa elettorale, chiudendo con le voci che lo indicavano come possibile candidato civico del centrodestra alla presidenza della Regione. Docente universitario di Medicina legale, coordinatore regionale del Centro trapianti e presidente dell'Ordine dei Medici di Genova, Bonsignore ha ufficializzato la sua scelta con un comunicato diffuso di buon mattino.

"Sono onorato e lusingato che la Politica abbia pensato al sottoscritto come possibile futuro Presidente della Regione Liguria. Allo stesso tempo, mi sento in dovere di ringraziare di cuore tutti gli Amici, i Cittadini ed i Colleghi che - in queste ore - mi hanno manifestato affetto e stima, invitandomi chi a candidarmi, chi a proseguire nell’azione ordinistica (di sorveglianza e propositiva) a tutela della Salute della popolazione e del decoro e della dignità professionale. 
Dopo adeguata riflessione, condivisa ovviamente con la mia famiglia, che è il bene più prezioso, tra le due opzioni ha prevalso la seconda per i seguenti motivi che, per trasparenza, cercherò di sintetizzare:
innanzitutto la Sanità è il mio mondo, è l’ambito in cui ritengo di poter dare un contributo maggiormente significativo in un momento, peraltro, così delicato, di grande cambiamento ed enorme affanno del SSN.
In questo senso, a livello di istituzione ordinistica, credo sia indispensabile proseguire quell’attività imparziale ed autonoma che - da anni - portiamo avanti come Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, nella speranza che la voce dei Professionisti sia ascoltata, altrimenti ogni sforzo sarebbe vano.
A livello personale e professionale, invece, molti sono gli impegni che ho preso e che, per indole, non perdonerei a me stesso di aver lasciato a metà percorso. 
Penso alla enorme responsabilità del Centro Regionale Trapianti, cui stiamo lavorando alacremente; penso all’Università ed alla mia passione per l’insegnamento, al desiderio di essere d’aiuto alla crescita umana e professionale dei nostri Studenti, dei giovani Medici e degli Specialisti in formazione; penso, ancora, al progetto in fieri di creare qualcosa di assolutamente innovativo, nel panorama nazionale, per lo studio e la ricerca in campo etico e medico legale.
Sono questi i motivi che, se fosse pervenuta una proposta ufficiale di candidatura, avrei messo - con grande onestà - sul piatto della bilancia. 
In conclusione, tornando al concetto iniziale, quello del mondo della Sanità, credo sia arrivato il momento della unitarietà delle professioni sanitarie e del mettersi in gioco, tutti insieme, per provare a migliorare le sorti del nostro amato SSN".