Liguria, elezioni: Beppe Costa si chiama fuori, non sarà il candidato civico del centrodestra
di Redazione
Il nome del presidente del Ducale si aggiunge a quelli di Alessandro Bonsignore e Federico Delfino. Tra i politici sale il nome di Bagnasco
Anche Beppe Costa si sfila dalla lista informale dei possibili candidati civici di centrodestra alla presidenza della Regione Liguria. Il presidente di Palazzo Ducale, a.d. di Costa Edutainment e della sezione terminal di Confindustria Genova ha tenuto a smentire le voci sul suo conto, che avevano preso a circolare da giorni.
La ricerca della figura estranea ai partiti, caldeggiata in un intervento a Telenord dallo stesso Claudio Scajola a sua volta chiamatosi fuori, prosegue sottotraccia mentre a meno di clamorosi ripensamenti il nome del manager culturale si aggiunge a quelli di Alessandro Bonsignore, presidente dell'Ordine dei Medici, e Federico Delfino rettore dell'Università. Nessun riscontro utile neppure sul nome di Luca Josi, 58 anni, figlio di Pino già assessore comunale a Genova e regionale Psi, in gioventù vicinissimo a Craxi nel momento più difficile, poi manager tv e culturale.
Le altre figure di cui si parla esulano dalla configurazione puramente civica, per quanto si tratti di professionisti entrati in politica con un ruolo prevalentemente tecnico, come il vicesindaco di Genova Pietro Piciocchi, avvocato, e Ilaria Cavo, parlamentare con una brillante carriera di giornalista. Non proprio puramente civici sono poi l'assessore regionale Marco Scajola e il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini.
Prima della deflagrazione del 7 maggio, circolava l'ipotesi di una rivendicazione della presidenza, a scadenza elettorale normale quindi autunno 2025, da parte di Fratelli d'Italia, con i nomi di Matteo Rosso, Simona Ferro e Stefano Balleari in primo piano, insieme con quello di Massimo Nicolò, oftalmologo, già vicesindaco di Genova oggi presidente del Festival della Scienza. Chiamatosi fuori esplicitamente Edoardo Rixi, per quanto riguarda la Lega il profilo più attendibile è quello di Marco Campomenosi, una lunga esperienza al Parlamento Europeo. Alla voce Forza Italia circola il nome di Carlo Bagnasco, ma una vera e propria riflessione andrà fatta con il "convitato di pietra" di questa campagna elettorale ancora senza candidato: Giovanni Toti. Si dovrà fare senza di lui, ovviamente, ma contro di lui ovvero nella discontinuità con la sua gestione le prospettive di riconferma del centrodestra certo non aumenterebbero. Poi ci sono sempre i tre nomi che Claudio Scajola dice di avere in serbo. Quando ne sarà reso noto uno, il quadro sarà più chiaro.
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