Liguria, crescono le domande di nullità di matrimonio

di Redazione

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L'arcivescovo Tasca: "Aiutare le persone a fare verità su sé stesse". Novara (Tribunale Ecclesiastico): "Immaturità, questioni psichiche e divergenze sulla procreazione".

Liguria, crescono le domande di nullità di matrimonio

«Nel 2021 sono entrate 93 nuove cause di richiesta di nullità matrimoniale, 4 in più rispetto al 2020. Di queste, 39 provengono dall'arcidiocesi di Genova, 20 dalla diocesi di La Spezia-Sarzana-Brugnato, 11 da Chiavari, 8 da Albenga-Imperia, 10 da Tortona, 5 da Savona-Noli».

Ad affermarlo monsignor Mario Novara, vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Ligure, in occasione della cerimonia per l'inaugurazione dell'anno giudiziario del tribunale ecclesiastico. «Ormai ci siamo attestati da tempo su 100 cause all'anno", ha aggiunto monsigor Novara.

Il tribunale ha concluso 97 procedimenti mentre ne rimangono pendenti 123, 4 in meno rispetto all'anno precedente. Solo una causa è stata condotta nella "forma breve" che vede come giudice monocratico lo stesso vescovo della diocesi. Delle 97 cause concluse, 93 hanno ricevuto la dichiarazione di nullità, una ha avuto esito negativo, 3 sono state ritirate.

«La maggior parte delle cause di nullità presentate - ha spiegato mons. Novara - riguardano i problemi di carattere psichico o di grave immaturità. 58 hanno riguardato il difetto di discrezione di giudizio circa i diritti e i doveri matrimoniali essenziali e l'incapacità di assumere gli oneri coniugali per ragioni di natura psichica, mentre 25 sono state concernenti l'esclusione della prole e 12 l'indissolubilità oltre a 1 caso di errore e a 1 caso di dolo».

Alla cerimonia è intervenuto monsignor Ettore Signorile, vicario giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Piemontese, che ha tenuto un discorso commemorativo di monsignor Paolo Rigon, per 32 anni vicario giudiziale, morto di Covid nel novembre del 2020. Signorile, ha ricordato l'impegno profuso da Rigon e le sue innovazioni come quella che portato il tribunale ecclesiastico di Genova ad essere il primo ad avere una donna giudice. L'arcivescovo Marco Tasca ha ricordato che uno degli obiettivi del tribunale «è aiutare le persone a fare verità su se stesse, un compito pastoralmente bello anche se molto faticoso».