Liguria, corruzione, Garibaldi (Pd) a Telenord: "Non ci può essere una Regione che torni a lavorare con Toti presidente"
di Redazione
Il capogruppo dem in consiglio regionale: "Occorre liberare la Liguria da posizioni azzoppate, ricreare credibilità"
"Non ci può essere una Regione che torni a lavorare con Toti presidente". Così Luca Garibaldi, capogruppo Pd in consiglio regionale, intervenuto in diretta a Telenord per un Live condotto dal direttore Giampiero Timossi. "Al più presto Toti si dimetta e dopo nuove elezioni si ricostituisca il rapporto tra istituzioni e cittadini... E' venuto giù tutto e si può ripartire solo dando la parola agli elettori".
"Io sono in regione dal 2015 e ho visto imporsi un modello oligarchico, la credibilità delle istituzioni è minata a morte dal sospetto che a ogni azione della Regione ci sia stato un corrispettivo. Occorre liberare la Liguria da posizioni azzoppate, ricreare credibilità".
Quanto alla solidarietà umana di un dem come Giorgio Gori, "Il tema non è umano ma politico, la Regione ha visto crescere un meccanismo che vedeva la gente fare la coda per entrare a far parte di un gruppo".
"Nei tre filoni di indagine si usa l'attività di governo per ottenere fondi per l'attività politica: questo è corruzione" ribadisce Garibaldi. "La vicenda del terminal Rinfuse era noto fosse un'operazione speculativa".
"Noi ci troviamo di fronte in una situazione che da Ventimiglia a Sarzana coinvolge tutta una serie di partite: con i fondi in esame sono state finanziate diverse campagne elettorali. Ci sono questioni che vanno chiarite dal punto di vista politico" osserva Garibaldi. "Dal punto di vista politico serve chiarezza".
"Il sindaco di Genova non dovrebbe preoccuparsi delle concessioni portuali, però è ovvio che ci sia una legittima discussione. Di fronte a un'operazione che ha contorni di interesse privato, e un interesse smaccato, quale credibilità hanno le istituzioni? Questa roba è incompatibile con la tenuta delle istituzioni" insiste il capogruppo dem.
"In questa situazione soggetti economici utilizzano la politica per fini propri - insiste - e questo va superato, bisogna aprire porte e finestre per evitare che questo andazzo tossico mini le istituzioni. La degenerazione di questi ultimi anni ha fatto sparire ogni ragionamento di interesse pubblico".
"Siamo davanti a un suk - sostiene - dove c'è chi domanda e chi ottiene. C'è il rischio che questa vicenda generi un rigetto dei cittadini. Dobbiamo costruire un'alternativa credibile alla stagione di Toti e della destra".
Quanto alle alternative, sul nome di Andrea Orlando possibile candidato presidente Garibaldi dice: "Il tema di ricostruzione di un'alternativa deve arrivare al fondo di un processo, che sia un progetto di rigenerazione civile di un campo larghissimo. Noi dobbiamo sostituire un modello accentratore e oligarchico con un modello partecipativo".
Su Bucci: "A volte è allergico al principio di realtà. Sul tema dei depositi chimici non si può pensare di imporre a una città un progetto non condiviso".
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