Liguria, acqua: riserve rassicuranti dopo le piogge primaverili, nessun rischio razionamento

di Redazione

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Invasi pieni al 90 per cento, residenti e turisti al sicuro per tutta l'estate

Liguria, acqua: riserve rassicuranti dopo le piogge primaverili, nessun rischio razionamento

Il caldo torrido che sta attanagliando l'Italia non mette in pericolo l'approvvigionamento idrico in Toscana e Liguria e non ci sono rischi di razionamenti. Lo sottolinea Gaia Checcucci, segretario generale dell'Autorità di bacino dell'Appennino settentrionale. La situazione, si spiega in una nota, al momento, continua a offrire un panorama confortante, sia per la popolazione residente che per le molte migliaia di turisti. La rassicurazione nasce soprattutto dalla consistenza delle riserve accumulate nelle acque sotterranee, cioè le falde da cui dipendono i due terzi dei prelievi. Il quadro è di "severità idrica normale", grazie alle piogge della primavera e dell'avvio dell'estate.


Ovviamente ciò non significa che si possa contare su una risorsa infinita: al contrario, sprechi e usi impropri non sono consentiti e, dove necessario, l'Autorità di bacino interverrà, se necessario, con indagini mirate arrivando a stabilire misure di limitazione degli usi attraverso l'attività dell'"Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici". L'Osservatorio si riunirà il 7 agosto per fare una nuova ricognizione sullo stato della risorsa idrica, in maniera particolare sulle acque superficiali, ossia lo stato dei corsi d'acqua di Toscana, Liguria e di una parte dell'Umbria, che, a cominciare dall'Arno, hanno carattere torrentizio, legato alle piogge e alle riserve degli invasi. Nel caso di Bilancino, Montedoglio, Levane, La Penna, Vagli e Brugneto in Liguria, gli invasi registrano percentuali di riempimento nell'ordine del 90%.


Per l'Autorità qualche criticità si comincia ad osservare a carattere locale, da monitorare attentamente. Ma tutto ciò non incide sui consumi, anche elevati, che generalmente si registrano in estate nelle regioni di competenza. L'Autorità di bacino è anche intervenuta, dopo la richiesta del gestore "Acque" di un nuovo pozzo sul torrente Pesa. Richiesta che ha incontrato l'opposizione del comune di Montelupo Fiorentino (Firenze), preoccupato per lo stato di salute del torrente stesso e del suo ecosistema.


L'Autorità ha convocato una sotto commissione dell'Osservatorio per valutare congiuntamente le esigenze di sostenibilità ambientale e di uso della risorsa acqua della Pesa. L'Autorità, anche in considerazione che il nuovo pozzo ne sostituirà un altro andato in disuso, al termine della riunione ha quindi ritenuto di dare il via libera alla richiesta con una serie di prescrizioni.