L'Unione Interporti Riuniti presenta un position paper su transizione energetica e intermodalità

di Edoardo Cozza

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I punti della Uir, condivisi con Nomisma Energia, in occasione del convegno "Interporti al Centro"

L'Unione Interporti Riuniti presenta un position paper su transizione energetica e intermodalità

 UIR, Unione Interporti Riuniti, ha presentato un Position Paper, con il supporto di Nomisma Energia, in occasione del convegno “Interporti al centro” a Padova. Il rapporto riassume il punto di vista dell’Unione degli interporti in relazione alla transizione energetica e alle potenzialità delle strutture intermodali presenti in Italia. Il nostro Paese ha una rete di interporti e centri intermodali tra le più importanti a livello europeo: 23 interporti UIR fanno parte della rete transeuropea Ten-T, mentre a livello nazionale se ne contano complessivamente 26: 12 nel Nord-Est, 5 a Nord-Ovest, 4 al Centro e 5 al Sud.

Nell’ambito degli interporti italiani, nel 2021 sono stati complessivamente movimentati oltre 50 mila treni intermodali, per trasportare 475 mila container, 445 mila casse mobili e 472 mila semirimorchi. La merce totale movimentata è di circa 70 milioni di tonnellate-anno, che hanno visto oltre 1.200 aziende di trasporto e logistica coinvolte. Il ruolo degli interporti nello sviluppo della logistica e trasporto intermodale è stato molto importante dal punto di vista ambientale, oltre che da quello economico: si stima, ad esempio, che nel 2020 il sistema interportuale italiano abbia permesso la riduzione di 1,5 milioni di tonnellate di emissioni di gas serra.

Il Position Paper di UIR contiene poi poi tutta una serie di indicazioni per lo sviluppo del settore che saranno discusse anche in un incontro col ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Giovannini, che è stato preannunciato nel corso del dibattito che ha animato il convegno