L'"Angelo" di San Fruttuoso confeziona mascherine e le lascia nelle buche delle lettere

di Michele Varì

Serena, giovane mamma di San Fruttuoso, rivela a Telenord, "solo un piccolo gesto per sentirmi utile"

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Un'anziana di via G.B.d'Albertis l'ha definita un "angelo". Lei, Serena, giovane mamma delle alture di San Fruttuoso si schernisce e dice che il suo è solo un piccolo gesto per sentirsi utile in questo drammatico momento di pandemia. "Gli unici angeli, i nostri eroi, sono gli operatori della sanità che rischiano la vita negli ospedali".

Serena da alcune settimane confeziona mascherine di panno lavabili che poi recapita in modo quasi anonimo grazie ad amiche della zona nelle cassette delle lettere dei palazzi. Nel sacchetto di cellophane anche un biglietto con il suo numero di cellulare che in tanti hanno usato per dirle grazie, "sì, è mi ha fatto piacere..."
Il suo gesto è stato possibile anche al gruppo di Facebook "Sei di San Fruttuoso Se", che l'aiuta nella distribuzione nelle cassette delle lettere tanto che il progetto ha varcato i confini del suo quartiere per arrivare sino a Voltri dove il suo compagno lavora in porto.
"L'idea mi è venuta quando ho appreso che nelle farmacie le mascherine sono introvabili, è stato spontaneo, un modo per aiutare a fare sentire meno indifese le persone. Quanto mi costa fare una mascherina? Poco, perché molto materiale l'avevo già in casa visto che mi diletto da sempre a fare piccoli lavori di artigianato, andrò avanti sino a quando avrò tessuto... "