Italia verso la sostenibilità, ma resta ancorata all’auto

di R.S.

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Secondo il Rapporto Audimob 2025 di Isfort, la mobilità sostenibile cresce solo leggermente

Italia verso la sostenibilità, ma resta ancorata all’auto

L’Italia è tra i Paesi europei più motorizzati, ma corre verso la sostenibilità con il mezzo sbagliato: l’auto. Con 41,3 milioni di veicoli circolanti, di cui un quarto ha oltre 20 anni, le auto restano ferme oltre il 95% della giornata. Nel 2024 le famiglie hanno speso in media 334 euro al mese per i trasporti, pari a 105 miliardi l’anno. L’elettrico fatica a decollare: nel 2024 le auto full electric rappresentano solo il 4,2% delle vendite, contro il 19,6% del Regno Unito e il 16,9% della Francia, mentre le ibride non plug-in dominano il mercato nazionale.

Secondo il Rapporto Audimob 2025 di Isfort, la mobilità sostenibile cresce solo leggermente: pedoni 20,6%, trasporto pubblico 8,9%, bici 5,2%, moto 4,5%, con un tasso complessivo del 34,7%. L’intermodalità resta marginale (2,8%) e il trasporto pubblico locale continua a perdere passeggeri (-10% tra 2019 e 2025). La sharing mobility cresce (+17% nel primo quadrimestre 2025), ma resta concentrata nelle grandi città e penalizza le aree minori.

Segnali positivi arrivano dalla soddisfazione degli utenti dei mezzi collettivi e dalla propensione al cambio modale: il 30% degli italiani vorrebbe usare più la bici, il 15% più il trasporto pubblico, mentre il 27,8% vorrebbe ridurre l’uso dell’auto. Tuttavia, il vero nodo rimane la scarsa pianificazione e il finanziamento insufficiente del TPL, che limita il passaggio verso una mobilità più sostenibile.

Il Rapporto evidenzia la necessità di accelerare la transizione, promuovendo investimenti nel trasporto pubblico, incentivi all’elettrico, maggiore intermodalità e governance coordinata per trasformare i piccoli cambiamenti in una rivoluzione strutturale della mobilità italiana.

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