La Banca d’Italia conduce dal 1999 un’indagine campionaria presso gli operatori del trasporto internazionale di merci per raccogliere le informazioni necessarie alla compilazione della bilancia dei pagamenti.
Lo scopo principale della rilevazione è la stima dei costi unitari del trasporto da e per l’Italia per modalità di carico della merce; si stimano inoltre le quote di mercato dei vettori distinte per nazionalità. I dati in volume di importazioni ed esportazioni sono di fonte Istat (commercio con l’estero).Sulla base di queste informazioni si calcolano le quantità movimentate dai vettori stranieri e da quelli italiani. I costi unitari, moltiplicati per tali quantità, forniscono la stima dei servizi di trasporto scambiati con l’estero, a cui si aggiungono altre voci: il cabotaggio realizzato in Italia dai vettori non residenti (navali e stradali) e i trasporti “estero su estero” effettuati dai vettori italiani.
L’indagine relativa al 2023 ha riguardato 170 imprese operanti in Italia e ha rilevato oltre 6.400 “spedizioni tipo”.
Secondo l’indagine della Banca d’Italia sui trasporti internazionali di merci relativa al 2023, l’incidenza dei costi di trasporto sul valore delle merci esportate e importate dall’Italia è significativamente diminuita, rispettivamente al 2,5 e 3,7 per cento (da 3,1 e 4,2 per cento nel 2022),
i valori più bassi dall’inizio del millennio.
I costi del trasporto si sono ridotti in quasi tutti i comparti, riflettendo la debolezza della domanda – e quindi dei volumi movimentati − in un contesto di offerta di carico abbondante, soprattutto nel settore marittimo; vi ha contributo anche la flessione dei prezzi del carburante. Nella maggior parte dei settori i noli sono tornati, in termini reali, ai livelli precedenti alla pandemia. Gli attacchi dei ribelli Huthi nel Mar Rosso hanno provocato tra novembre 2023 e gennaio dell’anno in corso un forte rialzo nelle tariffe navali container, parzialmente rientrato nel trimestre successivo; l’aggravio di spesa per le importazioni italiane dovrebbe verosimilmente risultare limitato.
La riduzione dei noli è stata la principale determinante della flessione (quasi esclusivamente concentrata nel comparto navale) del disavanzo dei trasporti mercantili nella bilancia dei pagamenti dell’Italia (sceso a -9,9 miliardi di euro1 , dal massimo storico di -14,0 toccato nel 2022). Vi ha contribuito in parte anche l’aumento della quota di mercato dei vettori italiani nel settore marittimo.