Incidente probatorio, legali Spea: "Nella perizia dati discordanti"
di Pietro Roth
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Per i periti sono presenti diversi refusi
Ci sarebbero 'discrepanze' tra schede che classificano in maniera diversa lo stato di salute dei trefoli di Ponte Morandi. È quanto sottolinea la difesa degli indagati di Spea, la società controllata che si occupa della manutenzione per Aspi, nel corso dell'udienza del primo incidente probatorio nell'ambito dell'inchiesta sul crollo del ponte Morandi.
Per i legali sono una ventina le schede che non 'combaciano': i tecnici del laboratorio svizzero Enpa (che per primo aveva analizzato i reperti del viadotto) avevano dato un livello di corrosione più basso ai singoli trefoli mentre nell'elaborato dei periti quel dato è risultato diverso e più alto. Secondo i periti sarebbe un refuso, per i legali un elemento da approfondire nel secondo incidente probatorio. Quella di oggi è stata l'ultima udienza. Nel corso della discussione è emerso che gli esperti del laboratorio svizzero avevano raccomandato di analizzare anche altri reperti per una maggiore completezza del quadro, ma i periti del gip hanno detto in aula che non lo hanno ritenuto necessario. I legali degli indagati si sono riservati di chiedere altri approfondimenti sulla perizia nel secondo incidente quando potranno avere tutti i documenti a disposizione.
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