Imperia, Scajola a Telenord sul covid: "Dobbiamo aumentare le vaccinazioni, ma abbiamo troppi medici no-vax"

di Edoardo Cozza

Il sindaco analizza la situazione dei contagi: "Siamo vicini al confine: la Francia ha tantissimi positivi. Cerchiamo personale privato per vaccinare di più"

Il Ponente ligure sta vivendo una stagione difficile: è l'area più colpita dalla nuova ondata di covid, con la provincia di Imperia che sta facendo registrare numeri molto elevati. In un'intervista a Telenord, il sindaco del capoluogo imperiese Claudio Scajola prova ad analizzare la situazione: "Ci sono dei dati che non accennano ancora a scendere: la progressione è costante sui positivi che vengono riscontrati. La provincia ha più contagiati percentualmente rispetto agli abitanti e si noti che Sanremo è ancora più colpita di Imperia, perché è più vicina al confine con la Francia dove i numeri sono ancora più elevati e la contiguità rappresenta un problema".

A Imperia sono state chiuse le scuole con qualche giorno di anticipo sulle vacanze di Natale, ma non dovrebbero esserci i presupposti per una riapertura positicipata: "Non drammatizziamo: è vero che c'è un contagio diffuso, anche perché ci sono ancora troppi non vaccinati e in questo senso speriamo che le restrizioni del governo inducano tutti a farsi vaccinare. A inizio anno prevediamo il picco - spiega Scajola - e per l'apertura scuole magari saremo già in discesa. La buona notizia è che intanto ospedali reggono: il 71% ricoverati è no-vax, ora dobbiamo pensare che questa opera di convincimento del governo possa portare a una costante diminuzione. Speriamo che per l'apertura delle scuole ci siano già abbastanza bimbi e ragazzi vaccinati che possano farci stare tranquilli".

Come fare per sostenere eventualmente l'incremento di vaccinazioni? Scajola spiega: "Il posto per gli hub si troverebbe, ma il problema sono i medici: in provincia di Imperia sono otlre 50 i non vaccinati e c'è preoccupazione. Cerchiamo altro personale anche privato che si presti per permettere l'aumento delle somministrazioni delle dosi"

Infine un bilancio del 2021: "È stato un anno contrastato, all'inizio era tutto chiuso, poi abbiamo vissuto una primavera di speranza e un'estate positiva, siamo arrivati ai dati del pre-covid nel turismo, poi fino a ottobre tutto è filato liscio con clemenza, ma negli ultimi due mesi è tornata la preoccupazione. Il 2021 però ci ha dato una boccata di ossigeno, speriamo che il 2022 sia totalmente positivo e che con l'arrivo della primavera ci sia una ripresa definitiva della nostra libertà e dell'economia".