"Il porto della Spezia non inquina oltre i limiti di legge": i dati di Arpal

di Edoardo Cozza

Elisabetta Trovatore, responsabile qualità aria Arpal: "Le navi aumentano i livelli di biossido di azoto, ma non tanto da sforare i massimali"

Nel porto della Spezia c'è un allarme per i livelli di inquinamento? Non è proprio così: a spiegarlo è Elisabetta Trovatore, responsabile qualità aria di Arpal, che evidenzia alcuni dati:  "Nella situazione regionale vediamo come La Spezia abbia una buona qualità dell'aria in media, peggio - in questa mappa - va nell'area genovese ad esempio. Peraltro questi risultati sono frutto di pagelle severe per i limiti che noi stesso abbiamo dato, etichettandoli con questi colori che però non rappresentano i limiti di legge: nella zona della Spezia questi non sono mai stati superati, anche se il rilevatore di San Cipriano ha avuto dati un po' peggiori della media, ma non fuorilegge". 

Ma qual è l'impatto delle navi che entrano e manovrano nel porto? "Andando a vedere, per quanto riguarda il biossido di azoto, i limiti di legge annuali e orari il porto della Spezia non ha mai rilevato superamenti di quanto previsto, quindi siamo tranquilli: è vero che noi come Arpal abbiamo fatto studi approfonditi e abbiamo notato come l'inquinamento delle navi incida per un 10%, ma non porta ad andare oltre i limiti massimi previsti dalla legge".

Arpal sta studiando anche l'impatto, in questo caso positivo, che i vari progetti legati al 'green' possono avere nei porti: "Siamo capofila di un progetto europeo che portiamo avanti con ricercatori francesi per quanto riguarda il porto di Genova: studiamo le tecniche di monitoraggio degli inquinanti nell'area portuale e dintorni e poi valutiamo dei modelli di simulazione delle situazioni future, come per esempio i vantaggi che possono apportare le banchine elettrificate o il gnl".