Il Movimento 5 Stelle abbandona Beppe Grillo: passa la linea di Conte, il Garante non esiste più
di M.C.
All'assemblea Nova vince la posizione del presidente del partito: abolito anche il limite dei due mandati ma come superarlo si vedrà
L’assemblea del Movimento 5 Stelle ha segnato una svolta epocale: gli iscritti hanno infatti votato per abolire la figura del garante, cioè di escludere da movimento il suo fondatore, Beppe Grillo. Contestualmente, è stato rimosso il rigido limite dei due mandati, aprendo alla possibilità di deroghe e candidati più esperti. Giuseppe Conte celebra i risultati come il tracciamento di una "nuova rotta" per il Movimento.
Abolizione del garante – Con il 63,24% dei voti favorevoli, gli iscritti hanno deciso di eliminare la figura del garante. Un cambiamento che ridisegna l’assetto interno del Movimento, eliminando il ruolo simbolico e decisionale che Grillo aveva mantenuto fino ad oggi. Conte non ha nascosto il peso dello scontro: "Non mi sarei mai aspettato di avere il nostro Garante di traverso e a gamba tesa. Questo ha creato un corto circuito".
Modifiche ai mandati – Sul fronte del limite ai mandati, il voto è stato chiaro: il 72,08% ha approvato modifiche significative. Tra le decisioni, il via libera alla possibilità di candidarsi per un terzo mandato in casi specifici, come sindaci o presidenti di regione (79,29%) e alla possibilità di rientrare in gioco dopo una pausa di cinque anni (70,61%). Il limite dei mandati sarà inoltre calcolato solo per quelli completati (66,50%), con alcune deroghe che potranno essere sottoposte all’assemblea.
Conte rilancia – Dal palco, Giuseppe Conte ha espresso soddisfazione per l’esito della votazione e ha lanciato un messaggio di rinnovamento: "Con questa Costituente è stata tracciata una nuova rotta partendo dai bisogni della base. Il fuoco è vivo, non si è spento". Ha poi sottolineato che il Movimento non sarà mai "una timida brezza, ma un vento fortissimo" con l’obiettivo di "cambiare il Paese e rimuovere gli ostacoli al cambiamento".
Proposte future – Parlando del futuro, Conte ha assicurato che la nuova regola sui mandati sarà applicata "cum grano salis", rispettando la volontà di valorizzare l’esperienza. Ha poi precisato: "Non ci appartiene la misura della conservazione, siamo progressisti e orientati a cambiare la società".
Rapporto con Grillo – Le tensioni con Beppe Grillo non sono mancate. Conte ha riconosciuto il peso delle "battute velenose" ricevute, ma ha ribadito che non si è mai fatto distrarre da questioni personali. "L’Assemblea è sovrana", ha dichiarato, rivendicando il superamento di logiche verticistiche.
Alleanze – Sul tema delle alleanze, Conte ha chiarito che per il Movimento non sono un fine, ma un mezzo per "combattere le battaglie giuste". Ha respinto l’idea di essere confinati a una politica di autocelebrazione, ribadendo la disponibilità del M5S a "sporcarsi le mani" pur di perseguire la legalità e l’etica pubblica.
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