Grapur, il vino che guarda al futuro: leggero, sostenibile e sociale
di R.S.
L’azienda lavora senza possedere vigneti, collaborando con cooperative vitivinicole italiane attraverso contratti pluriennali
Il mondo del vino cambia pelle e guarda al futuro con occhi nuovi, tra sfide climatiche, attenzione alla salute e crescente consapevolezza ambientale. In questo scenario si inserisce Grapur, il progetto firmato Mack & Schühle Italia che ridefinisce il modo di produrre, consumare e pensare il vino.
Leggero (9% vol), biologico e vegano, Grapur rinuncia ai tradizionali agenti chiarificanti di origine animale e punta su alternative vegetali, offrendo un prodotto più accessibile, inclusivo e attento al benessere del consumatore. Senza ricorrere alla dealcolazione, propone una nuova idea di vino: più salutare e con meno calorie.
Ma l’innovazione non si ferma al bicchiere. L’azienda lavora senza possedere vigneti, collaborando con cooperative vitivinicole italiane attraverso contratti pluriennali. Un modello che garantisce stabilità ai produttori, incoraggiando le nuove generazioni a investire nell’agricoltura. Le uve arrivano da più regioni italiane: una scelta che riduce i rischi legati al cambiamento climatico, oggi sempre meno prevedibile.
Anche il packaging parla la lingua della sostenibilità: bottiglie ultra leggere da 300 grammi, tappi ed etichette in plastica riciclata raccolta nelle zone a rischio di inquinamento marino (Ocean Bound Plastic), cartoni e inchiostri a basso impatto. Un approccio circolare premiato con il prestigioso Red Dot Award per il packaging sostenibile.
Il legame con l’ambiente si traduce anche in azioni concrete: in occasione del World Clean-up Day, Grapur ha promosso una giornata di raccolta rifiuti a Bari, coinvolgendo cittadini, volontari e istituzioni. Oltre 400 chili di spazzatura differenziata e smaltita correttamente.
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