Giornalismo: addio a Luciano Garibaldi, storica firma del "Corriere Mercantile"
di Redazione
Ha scritto oltre quaranta pubblicazioni storiografiche dedicate in gran parte alla fine del fascismo e agli anni di piombo
E' morto a Milano a 88 anni il giornalista e scrittore Luciano Garibaldi, storica firma del Corriere Mercantile, autore di oltre quaranta libri dedicati alla storia, in particolare alle guerre del Novecento, al fascismo, alla Resistenza e agli anni di piombo. Collaboratore della rivista Storia in Rete e di numerose altre pubblicazioni non conformiste, Garibaldi lascia un’impronta importante nel panorama storico e culturale italiano.
Il mistero - Nel corso della sua carriera, Garibaldi ha concentrato una particolare attenzione al mistero della morte di Benito Mussolini e di Claretta Petacci, uccisi il 28 aprile 1945 a Giulino di Mezzegra, in provincia di Como. Le sue ricerche, approfondite in articoli e nei libri La pista inglese. Chi uccise Mussolini e la Petacci? (Ares, 2002) e Perché uccisero Mussolini e Claretta. Oro e sangue a Dongo (con Franco Servello, Rubbettino, 2010), hanno sostenuto una tesi alternativa rispetto alla versione ufficiale. Secondo Garibaldi, il duplice assassinio non sarebbe stato opera dei partigiani, ma di un commando del Special Operations Executive britannico, inviato con il beneplacito di Winston Churchill per interrompere i legami tra Mussolini e il fascismo in funzione antisovietica, recuperando al contempo un presunto carteggio tra i due.
Storia - Tra le sue opere più rilevanti si annoverano Mussolini e il Professore. Vita e diari di Carlo Alberto Biggini (Mursia, 1984), Un secolo di guerre (White Star, 2001), tradotto in otto lingue, e Operazione Walkiria: Hitler deve morire (Ares, 2008), che include interviste ai sopravvissuti dell’attentato a Hitler. Garibaldi ha anche scritto I Giusti del 25 aprile. Chi uccise i partigiani eroi? (Ares, 2005), un’indagine sui misteri che avvolgono la morte di tre celebri comandanti partigiani, e Gli eroi di Montecassino (Oscar Storia Mondadori, 2013), dedicato ai soldati polacchi che liberarono l’Italia.
Sceneggiati tv - Nel 2014, insieme alla figlia Simonetta, ha pubblicato Adolf Hitler. Il tempo della svastica (White Star – De Agostini), anche in versione inglese. Garibaldi ha inoltre affrontato gli anni di piombo con libri come Luigi Calabresi, Medaglia d’Oro (Ares, 2013), da cui è tratta la fiction televisiva Il commissario, e Nella prigione delle Brigate Rosse (Ares, 2013), scritto insieme al giudice Mario Sossi, da cui è nata l’omonima fiction Il giudice trasmessa su Rai Uno.
Tigulliana - A ricordare Garibaldi anche Marco Delpino, che ne evidenzia il ruolo di presidente onorario dell’associazione culturale “Tigulliana” e consigliere dell’Associazione Internazionale “Amici del Monte di Portofino”. "Fu un intellettuale di destra (uno dei rari esempi) non pienamente compreso dalla sua stessa parte politica forse perché uomo libero, era uno storico - dice Delpino , che gentilmente ci concede l'uso della foto di Garibaldi - coscienzioso e onesto, autore di uno dei pochi libri dedicati al partigiano cattolico Aldo Gastaldi “Bisagno” e di un poco conosciuto libro dedicato ai primi Italiani uccisi dai nazisti dopo l’8 settembre 1943".
I funerali di Garibaldi si terranno martedì 26 novembre alle ore 14,45 nella parrocchia di Santa Francesca Romana a Milano.
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