Genova, Lodi (Azione) sul nuovo forno crematorio di Staglieno: "Opera non necessaria"
di Redazione
La segretaria regionale del partito di Calenda: "La Regione è ferma, il Comune va avanti evitando il blocco che si paventava"
Sul tema dell’avvio dei lavori del nuovo forno crematorio al Cimitero Monumentale di Staglieno si esprime la consigliera comunale di Azione Cristina Lodi. «Il recente blocco della Regione con un'indagine aperta dalla magistratura e gli arresti domiciliari del presidente Toti purtroppo a oggi rappresenta un grande problema non solo per il blocco delle opere, ma anche per l'avanzamento di quelle che dovrebbero essere fermate con norme regionali attese ma non ancora approvate e che invece stanno andando avanti – dichiara la capo Gruppo Misto Lodi – In questi giorni si è parlato infatti dell’avvio dei lavori del nuovo forno crematorio di Staglieno, un’opera di cui non esiste una reale necessità, come ha confermato anche la Regione stessa in una bozza del piano regionale di coordinamento per la realizzazione dei crematori.
La normativa nazionale chiede infatti alle singole regioni di programmare un piano di programmazione degli impianti dei forni crematori, ma la Regione Liguria, dopo aver elaborato una bozza, ha tardato a tal punto a definirlo da permettere al Comune di avviare, nel frattempo, i lavori per un'opera che risulta non solo inutile (a oggi a Genova sono circa 7 mila le cremazioni annue e non sono registrati aumenti) ma anche considerata tra gli impianti più impattanti dal punto di vista ambientale, soprattutto in un quartiere come Staglieno già fortemente interessato da molte servitù.
Credo che il Comune, proprio in virtù di quanto ho chiesto ieri in Consiglio Comunale, con onestà intellettuale si debba fermare dove sono attesi atti programmatici e regolamentari regionali come quello del piano regionale forni crematori, di cui la Regione è responsabile, così come è responsabile di non averlo a oggi ancora emesso.
La stessa cosa sta avvenendo rispetto al Piano di Gestione del Rischio di Alluvioni, che dovrebbe essere già operativo dopo 90 giorni dalla sua emissione cioè da febbraio 2023, un documento nazionale che bloccherebbe opere come, per esempio, volumi interrati come i parcheggi interrati di piazza Rossetti per pericolo allagamenti (il piano nazionale del rischio gestione alluvioni vieta nelle zone blu nuovi volumi in modo perentorio), su cui invece il Comune va avanti anche per mancanza di questo documento. Tanti sono gli esempi.
Ieri in aula ho chiesto con forza al sindaco Bucci di aggiornarci settimanalmente in consiglio sullo stato di realizzazione delle opere e attendere laddove manchi l'atto programmatorio o regolamentare dalla Regione, come nel caso della realizzazione del nuovo forno crematorio di Staglieno. Chiedo con forza che la legge venga applicata nella sua interezza; lo chiedono anche i cittadini e le cittadine attraverso i Comitati. A loro va la mia solidarietà».
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