Genova, lo stadio si veste di rosa. Un traguardo sofferto

di Redazione

Paolo Zerbini commenta con la nipote Sofia la notizia che più li ha colpiti sui quotidiani del giorno

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Allo stadio di Marassi lunedi ( ore 18,30) ci sara' grande entusiasmo attorno alle calciatrici di Italia e Brasile, test importante verso il Campionato Mondiale del 2023. Due squadre, entrambe di professioniste , perché in Italia, nelle femmine, il professionismo c'e dal 1 luglio scorso.

Spiego a mia nipote Sofia, qual è la differenza.

I dilettanti hanno solo rimborsi spesa. I professionisti un contratto, la tutela sanitaria, i versamenti pensione eil diritto al trattamento maternita.
Sono professioniste, oggi in Italia, solo chi gioca in serie A ( Juve, Milan ,Roma, Sampdoria etc) compenso minimo 26 mila euro lordi all'anno. 
Sono professioniste, in Europa, le atlete Inglesi. Non quelle di Spagna,Portogallo e Francia, dove hanno mini contratti. Sono professioniste le calciatrici di Australia, Giappone e Stati Uniti.

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Italia-Brasile va in diretta Rai, i prezzi dei biglietti, sono simbolici: tutte le donne, gli over 65 e under 18 solo 1 euro. In tribuna10 euro.
Ci sono 31 mila tesserate che giocano oggi, a calcio, in Italia. Ma il primo sport femminile, da noi, è  la pallavolo: 280 mila tesserate. Sport bellissimo- come dice Sofia - che ha iniziato nel Cus.

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Il calcio femminile ha avuto un percorso molto difficile. Si giocava nel 1933, in pieno Fascismo, ma con la gonna. Poi venne proibito.
Si torna a giocare negli anni 60, e la squadra di Genova, nel 1968, vince il primo campionato. Proprio come il Genoa maschile. Le giocatrici arrivarono a frotte, a Genova, dopo aver letto un annuncio sul settimanale Amica "Cercasi calciatrici". Risposero in 3 mila. Giocavano a Pontedecimo.
Lo scorso anno, per la prima volta Milan-Juve, femminile si è giocata nello stadio di San Siro, il più importante d'Italia.
Lunedi, a Marassi, sarà grande festa.
E noi ci saremo.