Genova, Sgarbi: "Le opere di Strozzi di leggendaria rinomanza"
di Redazione
La mostra offerta dalla Fondazione Pallavicino nelle sale del Palazzo di Piazza delle Fontane Marose. Sgarbi, il curatore." Una festa per Genova "
L'influenza di Caravaggio nei forti contrasti luministici e il fondo scuro su cui si stagliano le figure del "San Lorenzo dispensa gli argenti ai poveri". O ancora, il realismo e l'intensità naturalistica del gesto pittorico nel "San Gerolamo in meditazione", vero pezzo di bravura del più importante pittore del Seicento genovese. Sono solo alcune delle tele preziose firmate da Bernardo Strozzi che si potranno ammirare a Genova, solo per due giorni, oggi e domani giovedì 23 dicembre, nell'ambito della mostra "Bernardo Strozzi a Palazzo Pallavicino", allestita dalla Fondazione Pallavicino nelle sale del Palazzo di Piazza delle Fontane Marose. All'inaugurazione presente anche Vittorio Sgarbi, curatore del progetto e direttore artistico della Fondazione Pallavicino.
Si tratta di “dipinti abbaglianti, potentemente vitali, come organismi viventi che, talvolta, manifestano una grande capacità scenografica, come nel San Giuseppe spiega i sogni, e una resa realistica di grande efficacia, come nel volto del San Gerolamo in meditazione, o nel Ritratto di magistrato veneziano”, ha spiegato Vittorio Sgarbi.
La mostra offre anche se per un tempo limitato l'opportunità di conoscere da vicino un artista dalla spiccata personalità, attraverso alcune delle sue tele più intense, perché appartenenti al periodo della maturità, quello degli anni trenta del Seicento. Detto il Cappuccino o il Prete Genovese (nel 1597 entrò appunto nell'ordine dei Cappuccini), Strozzi nacque a Genova nel 1581 (morì a Venezia nel 1644), si formò subendo l'influenza dei fiamminghi Peter Paul Rubens e di Anton Van Dyck, ma anche di Federico Barocci, presente a Genova, nel 1596, con la "Crocifissione" per la Cattedrale, e poi dei pittori lombardi, in primis Caravaggio: in questo contesto, egli riuscì a imporsi per il suo stile personale e il virtuosismo pittorico, tanto da godere di consenso e fama nella sua epoca e da essere oggi considerato uno degli artisti più importanti del barocco genovese.
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