Genova, l'assessore Piciocchi accoglie in casa tre profughi in fuga dall'Ucraina

di Matteo Angeli

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Uno dei figli la settimana scorsa è andato al confine con la Polonia per consegnare aiuti e per portare in Italia alcune persone già sistemate in una parrocchia

Genova, l'assessore Piciocchi accoglie in casa tre profughi in fuga dall'Ucraina

L'assessore al Bilancio e alle Politiche della Casa Pietro Piciochi ha deciso di ospitare tre profughi ucraini in fuga dalla guerra. Avvocato, sposato con la moglie Emma, Piciocchi ha sei figli ma ora la sua famiglia si allarga ulteriormente per accogliere tre nuovi ospiti.

Come tutte le persone che sono solite aiutare gli altri non ha messo alcuna cartello, anzi ha cercato di fare tutto in silenzio. Si sapeva solo che uno dei figli la settimana scorsa era andato al confine con la Polonia per consegnare aiuti e per portare in Italia alcune persone già sistemate in una parrocchia. 

Qualche giorno fa Piciocchi aveva fatto un appello con il cuore per spingere i genovesi ad aiutare il Comune a sostenere le spese per l'accoglienza dei profughi in fuga.

"Chiedo di fare donazioni con generosità al Comune perché vorrei proseguire con queste missioni umanitarie come quella del bus Amt che sta tornando carico di profughi. Comprenderete che queste iniziative sono non poco onerose. Sul sito istituzionale del Comune tutte le istruzioni per il versamento. Grazie di cuore a chi ci aiuterà".
 

E' un uomo alto e grosso Pietro Piciocchi. Ma come tutti gli uomini grandi e grossi sono buoni e hanno un grande cuore. Lo ha dimostrato più volte nella sua vita privata ma lo ha dimostrato anche durante la sua esperienza a Tursi quando ha gestito con solerzia la gestione degli sfollati del Morandi. 

Anche la questione case lo tocco personalmente. Una volta sui canali social scrisse questo post per aiutare una donna in difficoltà: "Chiedo aiuto a chi può. Oggi ho ricevuto una mamma sola, abbandonata, con lavori saltuari, 5 figli minorenni. Sfrattata e ospitata in albergo con i suoi. Stiamo cercando in Comune di supportare in qualche modo. Se qualcuno ha qualche soluzione abitativa da proporre oppure qualsiasi altra forma di supporto da offrire mi contatti al più presto. Grazie a chi può fare qualcosa. Di vero cuore".

Chi lo conosce bene è pronto a scommetere che l'assessore non ci abbia pensato due volte ad aprire la sua casa ai profughi. "Perchè è fatto così" dice sottovoce un amico.