Genova, editoria: Céline, in un libro tutto quello che ancora non si sapeva sullo scrittore maledetto
di steris
Opera di Maurice Bardèche curata dallo studioso genovese Andrea Lombardi e tradotta da Moreno Marchi

È appena arrivato in libreria Louis-Ferdinand Céline di Maurice Bardèche (ITALIA Storica Edizioni 2025, pp. 322, € 29) A prima vista potrebbe sembrare l’ennesimo tassello di una biblioteca già sovraffollata di volumi dedicati all’autore di Viaggio al termine della notte. Eppure, questo libro si distingue - come nota il critico Carlo Tortarolo sulla rivista Satisfiction - per un’energia particolare, quasi un legame viscerale che unisce biografo e biografato. "Bardèche non si limita a narrare la vita di Céline: si confronta con lui, in una tensione continua, quasi simbiotica. I due condividono uno sguardo spietatamente lucido sul mondo, un’ironia corrosiva che si trasforma in cifra stilistica. Scrivere di Céline, si sa, è un esercizio ad alto rischio: l’autore francese ha sempre sfidato le interpretazioni, facendosi beffe dei tentativi di inquadrarlo".
"A un primo sguardo il libro parrebbe solo l’ennesima voce in un coro già affollatissimo di biografie dedicate all’autore di Viaggio al termine della notte: un mattone in più accatastato accanto a una decina, forse venti, Céline che già gremiscono gli scaffali. E invece c’è un carburante segreto che lo fa scattare avanti: una vera “complicità” – quasi una dipendenza reciproca – fra biografo e biografato, entrambi forgiati da uno stesso sguardo ferocemente disincantato sul mondo".
Curato con attenzione dallo studioso genovese Andrea Lombardi (nella foto) e tradotto da Moreno Marchi, il volume restituisce tutta la densità del confronto. Lombardi, già autore di ricerche sulla letteratura novecentesca e noto per il suo rigore critico, ha saputo valorizzare la forza dirompente del testo originale, rendendolo accessibile anche a chi si accosta oggi per la prima volta a Céline.
"Scrivere di Céline - sottolinea Tortarolo - resta un terreno minato: senti alle spalle il suo ghigno pronto a sconfessare ogni aggettivo. È il pedaggio che ogni céliniano paga. Per decenni lo scrittore ha incassato le interpretazioni più disparate, dall’acrobaticamente dotto al ridicolmente balzano. Bardèche, però, non si fa cogliere impreparato. Sa che la biografia è impastata di storia, così come la storia scolpisce i destini individuali e collettivi. E lui, insieme a Céline, quelle tempeste le ha attraversate in prima linea, talora fianco a fianco, talora su fronti divergenti ma sempre dentro lo stesso turbine. Il risultato è un corpo a corpo fra titani: da una parte uno dei narratori più dirompenti del Novecento; dall’altra un critico-saggista tra i più acuminati, prolifici e irrequieti della sua epoca. Ne esce un ritratto che, più che aggiungere un altro Céline agli scaffali, costringe a riconsiderarli tutti".
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