Genova, deviazione delle rotte dal canale di Suez: Santi (Federagenti)"Il problema pesa anche sull'ambiente"
di Redazione
Federagenti:"2024 non si prospetta facile ma sono ottimista"
La deviazione delle rotte dal canale di Suez al capo di Buona Speranza per la tensione e gli attacchi degli Houthi nel Mar Rosso, ultimo in ordine di tempo quello alla nave cargo di Msc, rischia di avere riflessi sui costi dei prodotti sugli scaffali, provocare ritardi nelle consegne e pesa anche sull'ambiente. "Suez rappresenta il 20% del traffico contenitori mondiale e il 10% del traffico petrolifero. La deviazione dall'Asia verso l'Europa pesa per dieci giorni in più di viaggio, tremila miglia nautiche in più; quella verso gli Stati Uniti, la Costa est, circa sette giorni. Questo comporta non solo l'aumento dei costi ma anche dell'inquinamento perché allungando le distanze aumentiamo le emissioni di Co2" dice Alessandro Santi, presidente di Federagenti, la federazione nazionale degli agenti marittimi. "Il riflesso più evidente - spiega- è la crescita dei noli, con il consumo di più carburanti per coprire un percorso più lungo e la necessità di riprogrammare i viaggi, e c'è un ritardo nelle consegne, cui si aggiunge, poiché la deviazione impone soste tecniche su rotte non battute, anche la difficoltà di reperire in alcune aree la disponibilità di carburante a basso tenore di zolfo e se si trova pagarlo a prezzi più elevati". E poi c'è appunto l'ambiente: "Dal primo gennaio - aggiunge - entreranno in vigore le regole dell'Imo sugli indici di performance delle navi e nel momento in cui gli armatori si stanno impegnando sugli obiettivi della decarbonizzazione, il loro sforzo viene in parte vanificato dagli aumenti di costi e consumi". Gli Houthi nel Mar Rosso, la guerra in Ucraina che infiamma il Mar Nero e la siccità che limita il transito delle navi nel canale di Panama: per il trasporto marittimo gli ostacoli sono su molti fronti. Ma sul 2024 Santi resta "ottimista anche se non si prospetta un anno facile". "Con il Covid, la guerra in Ucraina e i problemi del Mar Nero - dice - le catene logistiche marittime non hanno mai fatto mancare gli approvvigionamenti seppure con ritardi e aumento dei costi. Si sono adattate e avverrà anche ora. Il trasporto marittimo è la modalità che per unità trasportate e miglia percorse ha il minore impatto ambientale".
"Bisogna garantire la sicurezza del corridoio nel Mar Rosso per le navi". E' l'appello lanciato da Alessandro Santi, presidente di Federagenti, la federazione nazionale degli agenti marittimi, che a proposito della situazione venutasi a creare per il trasporto marittimo diretto attraverso il canale di Suez con la tensione per a guerra Israele-Hamas e gli attacchi degli Houthi, sottolinea: "Serve un intervento immediato - ha detto -. Le marine militari si sono sempre mosse a tutela dei corridoi marittimi".
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