Genova, detenuto sul tetto del carcere di Marassi: urla "libertà", poi lancia oggetti in strada
di Redazione
Lunghe trattative per farlo desistere, chiuso per ore il traffico sua via De Stefanis. Poi viene portato a terra dai vigili del fuoco
GENOVA - Un detenuto di origini magrebine è riuscito scavalcare la recinzione del cortile passeggi della terza sezione per poi arrampicarsi sul tetto del panificio del carcere di Marassi. La polizia locale ha chiuso alla viabilità la direttrice a mare di corso de Stefanis deviando la viabilità, visto che il detenuto sta lanciando oggetti in strada.
Sul posto tre pattuglie della polizia locale e i carabinieri. Immediatamente sono state avviate le trattative con il detenuto per convincerlo a scendere e desistere dal suo gesto dimostrativo. L'uomo urlava "libertà".
"Siamo alle prese con un ennesimo gesto di protesta estremo di un detenuto nelle nostre prigioni - scrive in una nota Fabio Pagani, segretario regionale della UilPa Polizia penitenziaria - che da un lato è indice del disagio in cui versa l'utenza, specie quella affetta da patologie psichiatriche e che rimane pressoché abbandonata a se stessa, dall'altro conclama la vulnerabilità del sistema penitenziario le cui sorti si reggono per quel che è possibile esclusivamente sul diuturno sacrificio degli operatori, primi fra tutti quelli del Corpo di polizia penitenziaria in sottorganico di 18 mila unità".
AGGIORNAMENTO ORE 17
L'uomo, dopo lunghe trattative, è stato portato a terra dai vigili del fuoco.
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