Genova, comandanti a confronto sul futuro tra gnl e navi a guida autonoma
di Edoardo Cozza
Messina (Assarmatori) scettico sulle navi senza equipaggio, così come Tomei (presidente dal sindacato dei lavoratori marittimi Usclac-Uncdim-Smacd)
"Non crediamo nelle navi a guida autonoma, crediamo nella filiera formativa delle risorse umane, anche a bordo, tanto quanto a terra". Stefano Messina, presidente di Assarmatori, una delle due associazioni che riuniscono gli armatori italiani, è scettico sulle navi senza equipaggio e lo dichiara a margine della tavola rotonda sul tema organizzata a Genova dal Cesma, la confederazione delle associazioni europee dei comandanti di navi, nell'ambito della 27 esima assemblea generale. Ed è sulla stessa linea anche il comandante Claudio Tomei, presidente dal sindacato dei lavoratori marittimi Usclac-Uncdim-Smacd che rappresenta l'Italia all'interno della confederazione: "Non ci credo molto".
Le primissime navi autonome, guidate da terra grazie alle tecnologie, sono già realtà e presupporranno nuove regole. "C'è un interesse crescente e ce ne sono già alcune operative, ma c'è un mondo da sviluppare dal punto di vista normativo, legislativo e di standard tecnici da affinare - dice Andrea Leboffe, naval ships operations manager del Rina -. Il comandante sarà una figura sempre necessaria ma non più a bordo, dovrà gestire da terra una o più navi. Il nuovo ruolo e la sua responsabilità nel dettaglio è in via di definizione proprio dal punto di vista legislativo". Sarà un comandante più "tecnico", ma il fattore umano resta fondamentale.
“Sulle navi autonome a livello di singole tecnologie siamo pronti ma in un sistema complesso come la nave serve un approccio olistico per il sistema di navigazione completamente autonoma e lì c'è ancora qualcosa da fare” dice Michele Martelli del Diten dell'Università di Genova, un altro dei relatori del workshop, aperto dai saluti del sindaco Marco Bucci, il presidente dell'Adsp di Genova, Savona e Vado ligure, Paolo Emilio Signorini e del direttore marittimo della Liguria Sergio Liardo. Oltre alla parte tecnica, aggiunge Martelli c'è il fattore umano: "l'impatto sulle persone di tipo morale, economico e sociale" e si porrà il problema di interagire con la macchina per le scelte, anche etiche.
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