Genova, centrosinistra: Terrile e Pastorino verso il ritiro, i 5 Stelle pronti alla corsa solitaria

di Matteo Cantile

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I veti e i controveti del campo progressista rischiano di far saltare ogni ipotesi di accordo. Ormai quasi impossibile pensare a un centrosinistra unito

Genova, centrosinistra: Terrile e Pastorino verso il ritiro, i 5 Stelle pronti alla corsa solitaria

La sabbia nella clessidra scende inesorabile e il centrosinistra non ha ancora un candidato per le comunali di Genova: forse non è un dramma, di sicuro è un problema che la coalizione deve risolvere in tempi brevissimi. Perché mentre il centrodestra, che pure ha le sue beghe e i suoi distinguo, si mostra compatto sul palco di Stradanuova al fianco di Piciocchi, i progressisti rischiano di lancinarsi in un confronto di veti e controveti.

Terrile - Le ultime voci dai lunghi (lunghissimi) corridoi progressisti rilanciano la volontà del Pd di rompere gli indugi e accelerare su quello che è considerato il più autorevole tra i possibili candidati, Alessandro Terrile. Per farlo sarebbe stata anche intavolata una trattativa, ancora da concludere e per niente scontata, per incassare il favore del Movimento 5 Stelle e di Azione: ai pentastellati andrebbero due candidati a presidente di Municipio (il riconfermato Colnaghi al centro est e la new entry Ceraudo al Municipio Ponente), ad Azione sarebbe stato offerto il Municipio Valpolcevera (candidata in pectore Cristina Lodi).

Le reazioni - Il Movimento 5 Stelle non sembra convinto dalla manovra e nonostante l'offerta generosa si dice che stia serpeggiando l'idea di far saltare il banco. I pentastellati non vogliono cedere ai diktat del Pd, né dare l'impressione di essere parte integrante dei giochi di un caminetto di cui non sono i protagonisti: gli emissari del partito di Giuseppe Conte hanno proposto la loro candidata - Tiziana Beghin - e aperto al nome di Pastorino, altre ipotesi, ancorché appoggiate da concessioni di varia natura, non sono gradite. Azione, a sua volta, avrebbe la grande chance di posizionare un proprio rappresentante nelle istituzioni cittadine ma Calenda - che pure non brilla per la coerenza delle sue posizioni - ha individuato proprio in Terrile il tipico candidato invotabile: uomo di partito, come Orlando lo sconfitto, e legato al porto, che è condizione ultimamente un po' controversa. E' possibile che la prospettiva di un Municipio ingolosisca gli azionisti, ma la strada è ancora da lastricare. Italia Viva potrebbe anche non mettersi di traverso (l'importante è scongiurare l'ipotesi Luca Pastorino, quella si che manderebbe Lella Paita su tutte le furie), la galassia più radicale appare invece più freddina.

Passi indietro - Fonti interne ai Dem preconizzano almeno due clamorosi passi indietro, attesi nelle prossime 48 ore: sia Alessandro Terrile che Luca Pastorino potrebbero sfilarsi dalla corsa, mosse che azzererebbero le lunghe trattative andate in scena in queste settimane. 

Gli altri - Sul tavolo restrebbeero dunque i nomi dei due grandi sfidanti, si potrebbero anche definre nemici: Armando Sanna, probabilmente il più riconoscibile tra i pretendenti e Federico Romeo, giovane e preparato ma membro della minoranza del partito (e quindi non certo in pole position). Fuori dal Pd resiste la candidatura pentastellata di Tiziana Beghin - ormai però destinata alla corsa in solitario - dentro ci potrebbe essere quella di Roberta Pinotti: l'ex ministra della Difesa non piace ad Avs (il passato pesudo-militare è visto con ostitilià) e non sembra granché convinta dell'ipotesi di scendere nell'arena. Ma c'è più d'una voce - anche autorevole - che si dice convinta che se la Pinotti ricevesse una proposta formale non potrebbe rifiutarla e nell'ipotesi, opzione ormai quasi certezza, di una coalizione priva dei 5 Stelle l'idea di una processione democratica a casa dell'ex ministra si fa sempre più concreta. 

Bisogna decidere - Se al segretario provinciale del Pd Simone D'Angelo va riconosciuto l'impegno di avere cercato con ogni sforzo di tenere unita la coalizione, è anche vero che arrivati a questo punto i progressisti devono scegliere una strada e percorrerla. E' troppo tardi per le primarie così come è impossibile trasformare un tondo in un quadrato: ora serve personalità, serve la forza di imporre un nome e difenderlo. Nella consapevolezza che quella per Palazzo Tursi sarà una corsa a due tappe ed è praticamente certo che per vincerla bisognerà percorrerle entrambe: per la Große Koalition c'è sempre tempo. 

Martedì - Nel pomeriggio di martedì è previsto un nuovo vertice dei saggi che, per l'occasione, hanno convocato Terrile, Sanna e Romeo: se, come sembra, a quella data Terrile si sarà auto escluso andrà in scena un pericoloso shodown tra i due esponenti democratici della Valpolcevera. Un duello che non potrebbe essere più anomalo: un esponente della minoranza contro uno della maggioranza che però non è percepito come tale. In questo intrico inestricabile prende corpo un'ultima possibilità: che, nell'incapacità di trovare una sintesi, sia infine il segretario D'Angelo ad assumere il ruolo di salvatore della patria. Sarebbe un giro e rigiro quasi clamoroso che porterebbe, dopo tanta tattica e strategia, a quella che fin dal principio poteva sembrare la soluzione più ovvia. 

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