Genova, cantieri infiniti a Certosa: botta e risposta in Consiglio Comunale sull'inchiesta di Telenord

di Simone Galdi

L'assessore Bordilli: "Ristori per 250mila euro". Lodi: "Non basta una tantum"

Dopo la prima puntata dell'inchiesta di Telenord sui lavori a Certosa e le difficoltà delle attività commerciali più vicine ai cantieri che da 3 anni bloccano il quartiere, sono arrivate le reazioni degli esponenti politici. Ai nostri microfoni, l'assessore al commercio del Comune di Genova Paola Bordilli ha fatto il punto della situazione su quanto fatto dalla giunta e quanto ancora dovrà essere fatto:

"L'Amministrazione comunale proprio nel 2019 ha voluto modificare un regolamento per far sì che ci potessero venire riconosciuti, anche su lavori non di competenza prettamente comunale, dei ristori per i disagi che dei lavori pubblici doverosi causano per le realtà commerciali piano strada. Abbiamo avuto risposte di 30 realtà commerciali per 250.000€.

Quello che si sta facendo anche con il collega Campora sono proprio delle interlocuzioni anche con Regione Liguria per tutto quello che concerne il Pris perché ovviamente la sua specifica competenza non è comunale. Siamo comunque in contatto con le realtà commerciali e c'è sicuramente l'Amministrazione tramite - come diceva il mio collega - siamo a disposizione anche per vederci per le mitigazioni che possono venire fatte anche successivamente alla parte cantieristica che si è vista finora".

 

Immediata la replica dell'esponente di minoranza Cristina Lodi, che per prima aveva interrogato la Giunta sulla situazione di via Mansueto: "E' mancata totalmente una programmazione. L'impatto economico delle opere, abbiamo delle attività commerciali che secondo l'assessore Bordilli hanno ricevuto abbastanza. In realtà hanno potuto accedere a un bando, alcune attività dove si poteva avere una tantum. Ma non si fa così. L'impatto economico delle opere è calcolabile e calcolabile in maniera preventiva e calcolabile in base alle strade che vengono chiuse. È calcolabile in base ai bilanci, al numero degli scontrini che vengono fatti. Ieri in un'attività commerciale si era passati da circa 200 scontrini al giorno a circa 15 ed erano le 16, 16:30.

Non basta l'una tantum, ci vuole un'attività vera di approfondimento, di prevenzione. Ormai si è si è andati troppo avanti, speriamo che la Regione intervenga anche per l'attività commerciali soprattutto, anche per via Fegino, che vada ad affiancare per le attività che sono già in ginocchio di Certosa e soprattutto speriamo che l'assessorato inizi a fare l'assessorato, non solo per gli una tantum ma per un'attività molto più articolata e complessa".