Genoa, Wander: "Si riparte da Spors e Blessin. Pronto un grande piano di rinnovamento del Ferraris"

di Marco Innocenti

"L'unico grande errore è non aver preso prima l'allenatore che volevamo: Shevchenko non era la persona giusta per il nostro progetto"

Certo non si aspettavano un inizio così difficile della loro avventura alla guida del Genoa, quando hanno apposto le firme sul contratto che sanciva il passaggio di proprietà dalle mani di Enrico Preziosi a quelle di 777 Partners. Ma la retrocessione è stata un fantasma con il quale Josh Wander e gli altri investitori che oggi rappresentano la proprietà del Genoa CFC, hanno dovuto fare i conti fin dal loro arrivo sotto la Lanterna e oggi tocca proprio a loro.

"Per quanto sia stata una stagione difficile e deludente - ha detto lo stesso Josh Wander in una lunga intervista - non penso sia stata un fallimento: abbiamo dato il via alla fase di transizione nel progetto che vogliamo creare qui. Non è mai facile da accettare una retrocessione, ma allo stesso tempo ci sono stati tanti cambiamenti nella nostra organizzazione. Siamo pieni di entusiasmo in merito al futuro, ci riscatteremo. Siamo pronti per una nuova era. Credo che l'unico grande errore che abbiamo fatto sia stato, forse, non aver preso prima l'allenatore che avremmo voluto. La nostra intenzione, assumendo Shevchenko, era che potesse essere un ponte fra il nostro progetto e l'Italia. Forse non era la persona giusta, era tutte le cose che pensavamo fosse ma non la persona giusta per il progetto".

"L'avventura è iniziata con il piede sbagliato con la squadra - ha ammesso - Abbiamo cercato di recuperare nel mercato invernale ma la verità è che a volte non importa quanti cambiamenti fai: semplicemente non c'è abbastanza tempo. Il risultato è stato deludente, ma nel contesto di un progetto di 20-30 anni, si parla di 5 mesi. Ovviamente nel contesto di una stagione questi mesi hanno avuto conseguenze molto importanti, ma non nel contesto di costruzione per il futuro. Avessimo cominciato prima con Spors e Blessin, sarebbe stato molto meglio».

Ed è proprio dal tecnico e dal general manager che la proprietà vuole ripartire per programmare l'immediata risalita dalla Serie A: "Posso dire che non potremmo essere più felici delle persone che abbiamo scelto. Johannes Spors ed Alexander Blessin sono destinati a restare qui per tanti anni. Noi abbiamo molta fiducia in entrambi e crediamo che siano le persone giuste per portare il Genoa nel posto che gli compete in Serie A. Vogliamo restare in B solo per una stagione. Questo è un progetto di durata più lunga rispetto a 2, 3 o 4 anni. Abbiamo obiettivi di organizzazione che vanno oltre la B, ovvero costruire una squadra che possa essere competitiva non solo in B ma anche in A. Stiamo cercando giocatori in grado di migliorare fortemente la squadra. Non è solo una questione di cosa possa funzionare in B ma anche trovare talenti per il futuro che possano crescere e fare grandi cose al Genoa".

La retrocessione, però, non cambia i piani d'investimento della proprietà: "Non modificherà il modo in cui porteremo avanti i cambiamenti nell'organizzazione. La priorità è creare un business sostenibile. È molto importante dal nostro punto di vista che il Genoa possa auto-sostenersi economicamente. Quando lo diventerà, avrà la capacità di andare avanti e sorreggersi da sola per 40-50 anni. Ci stiamo avvicinando a questo cambio di struttura mentale e culturale, che riguarda ovviamente anche le persone. Sullo Stadio Ferraris stiamo continuando a lavorare, con la città e con la Sampdoria. Abbiamo un piano per un grande rinnovamento dell'impianto. Il cambio di categoria non impatta su questo, non riguarda solo lo stadio ma anche il quartiere. Lo abbiamo affidato a un'azienda che ha già progettato stadi di Premier e ha già lavorato in Italia. Lo abbiamo presentato alla Samp e al sindaco, vedremo quelli che saranno gli sviluppi".