Gelmini (Azione) a Telenord: "Perplessa sul terzo mandato governatori, Europee decisive per l'Italia, su Navalny Salvini chiarisca le sue parole"
di Redazione
Cristina Lodi, candidata alle Europee, proporrà la cittadinanza onoraria di Genova alla memoria al dissidente russo morto in circostanze opache
Maria Stella Gelmini, parlamentare e vicesegretario nazionale di Azione, fa il punto sulla stretta attualità politica. "Credo che il tema del terzo mandato dei presidenti di Regione - dice a Telenord, nel corso di un 'Primo piano' condotto dal vicedirettore Edoardo Cozza - andasse affrontato con serietà e non in modo superficiale, tanto più nel quadro di una resa dei conti all'interno del centrodestra".
"Sono perplessa sul terzo mandato per i governatori - aggiunge - perché per esempio in Lombardia non ha portato bene. Dieci anni per me sono un arco congruo di tempo, quindici rischiano di essere troppo lunghi senza gli opportuni contrappesi".
Per quanto riguarda le Europee alle porte, la Gelmini osserva: "Si tratta di un appuntamento di grande importanza, in Europa dobbiamo mandare rappresentanti capaci e concreti, perché l'Europa è decisiva per l'Italia, come ha dimostrato quanto avvenuto durante e dopo il Covid, con il Pnrr fondamentale per la nostra economia. Anche i sovranisti, una volta al governo, devono passare dagli slogan alla realtà. E' quindi decisivo che l'Italia vada con gli altri Paesi nella direzione di una leadership e una difesa comuni, senza affidarsi solo alla Nato. Proprio ora il nostro segretario Calenda è in Ucraina, per l'anniversario dell'inizio del conflitto che sta mettendo alla prova la stessa tenuta dell'Europa".
Calenda ha promosso la fiaccolata di Roma in memoria di Aleksei Navalny, per il quale Cristina Lodi (leader ligure di Azione e candidata ligure alle Europee) ha preannunciato la richiesta alle autorità di Genova di concessione postuma della cittadinanza onoraria. "L'adesione di tutte le forze politiche alla fiaccolata - sostiene la Gelmini - è stata un bel gesto di unità, in onore di un uomo che ha voluto tornare nella sua Russia pur sapendo benissimo quello che gli sarebbe potuto capitare. Nel quadro della politica italiana, Azione chiede peraltro conto al ministro Salvini delle sue dichiarazioni sulla valutazione della morte di Navalny da lui rimessa al sistema giudiziario russo, date le circostanze che regolano in Russia i rapporti tra magistrati e potere politico".
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