“La rete di trasporto deve essere il più possibile integrata, non più in concorrenza tra i vari mezzi, ma complementare. Per questo è importante programmare le opere in maniera coerente e unica”. L’amministratore delegato del Gruppo FS Luigi Ferraris è intervenuto a Milano nell’ambito del convegno “Mobilità e sfide future, tra sviluppo delle reti e crescente instabilità globale”, organizzato durante il G7 dei Trasporti che fino a sabato riunisce nel capoluogo lombardo i principali esponenti del mondo delle imprese e delle istituzioni del settore della mobilità.
“Se vogliamo portare le merci in Europa il percorso non può essere solo con una modalità di trasporto”, ha evidenziato Ferraris, sottolineando dunque l’importanza della multimodalità della logistica. “Serve – ha aggiunto l’AD di FS – avere un sistema interconnesso e intermodale con terminali che consentano avere dei tempi certi. Tutti noi abbiamo bisogno di stabilità e programmazione perché in caso contrario le opere non si riescono a fare”.
E’ da leggersi in questo senso anche l’obiettivo di Mercitalia Rail, la capofila del Polo Logistica del Gruppo FS, che nell’arco del piano industriale intende investire 3 miliardi di euro per la creazione di una rete logistica integrata a livello europeo, ampliando il network e stringendo partnership per integrare trasporto su rotaia, su strada e via mare.
A proposito di intermodalità, Luigi Ferraris nell’ambito del panel “Reti infrastrutturali per il trasporto delle persone e delle merci”, ha rimarcato l’idea dell’Italia come hub logistico del Mediterraneo che necessità però di alcune precise condizioni su cui bisogna, secondo Ferraris, continuare a lavorare: “le merci quando arrivano a terra devono avere la possibilità di arrivare al più presto verso le loro destinazioni, utilizzando qualsiasi mezzo di trasporto disponibile. Vanno riscoperte le merci su rotaia, considerato fino a qualche tempo fa un dio minore. Serve quindi un sistema multi-connesso nei prossimi venti anni. Negli ultimi due anni molte opere sono state riattivate, come gli otto chilometri che collegato l’aeroporto di Venezia al nodo ferroviario di Mestre. Sono però necessarie stabilità finanziarie, il Pnrr non basta”. Lo stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza che secondo Ferraris “ha dato un’accelerazione, ha fatto ripartire alcune opere. Adesso dobbiamo continuare”,